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fine vitaTratto da fnopi.it

Nella legge 219/2017 (“Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento”) non ci sono riferimenti diretti all’infermiere, ma si citano prevalentemente altre professioni e, in alcuni casi, l’équipe.

 “Per questo nel nostro Codice abbiamo rinforzato tutti i temi collegati al dolore, al fine vita, alla volontà espressa dalla persona legata alle disposizioni anticipate di consenso, alla relazione nel momento di fine vita cercando di colmare un aspetto che la legge declina poco chiaramente rispetto alla nostra professione”, spiega Barbara Mangiacavalli, presidente FNOPI, la Federazione nazionale degli ordini degli infermieri.
 
A fronte del nuovo quadro normativo, è stato necessario chiarire quale sia l’apporto richiesto, dal punto di vista legale, disciplinare e deontologico, all’infermiere per contribuire all’effettiva realizzazione di questa legge – Spiega Nicola Draoli Consigliere del Comitato Centrale FNOPI che ha coordinato i lavori -  e in questo senso il gruppo di lavoro FNOPI “Epicurei” ha elaborato un documento sulla disciplina infermieristica all’interno della legge 219/2017. Un documento complesso, pur se volutamente sintetico e di facile lettura, che prevede non a caso anche una premessa ed una revisione giuridica affidata all'avvocato Domenico Pittella, oltre che al qualificato contributo professionale dei colleghi Sandro ScipioniIrene RosiniAntonio CampoChiara Mastroianni Cesarina Prandi.
 
Abbiamo voluto dare un nostro punto di vista sui punti cardini della Legge 219: Consenso Informato (Art. 1); Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT) (Art. 4); Pianificazione Condivisa delle Cure, (Art. 5).
 
 “Si tratta di un documento quindi che riconosce il valore di ogni professionista coinvolto nei processi di cura e che operi in équipe, riconoscendo la peculiarità infermieristica come quell’”esserci” che fa si che ogni persona malata o sana non si senta mai sola, o nell’obbligo di assumere decisioni fortemente inficiate dal senso di abbandono, di scarsa dignità e isolamento. 
 
“Speriamo che con questo documento – chiude infine Barbara Mangiacavalli - gli infermieri italiani possano trovare una guida per contribuire a favorire sempre di più le condizioni idonee per poter permettere alla persona di fare le scelte migliori sulla propria salute, sulla malattia e quindi sulla propria vita, ribadendo che la persona (sana o malata), nel rispetto della sua autonomia, non deve essere lasciata sola nelle scelte che potrà o dovrà compiere”.
 

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LEGGI L'INTERVISTA AL PRESIDENTE OPI GR SU "AVVENIRE"

PECGentili colleghi,

Il decreto legge 76 del luglio 2020, ormai converito nella Legge 120 dell'11 Settembre, rafforza l'obbligo per i professionisti iscriti agli albi di COMUNICARE il proprio indirizzo di Posta Elettronica certificata (PEC) ai rispettivi Ordini.

Questo obbligo esiste da più da 10 anni fin dal Decreto Legislativo 185/2008 convertito in Legge 2/2009.

L'Ordine di Grosseto fornisce la PEC in forma gratuita a tutti. 

Invitiamo quindi tutti coloro che non avessere provveduto a comunicarci il proprio indirizzo PEC tramite semplice mail a [email protected]t.

Chi non ha la PEC può richiederla gratuitamente sempre scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Ci state inoltre segnalando alcuni episodi legati alla PEC gratuita che avete con L'Ordine di Grosseto per i quali riteniamo doveroso fare alcune precisazioni e darvi alcuni consigli.

In sostanza qualcuno di voi ha ricevuto sulla PEC delle sanzioni amministrative (multe stradali etc) che ha visto con mesi e mesi di ritardo non controllando la casella mail e che si sono aggravate degli interessi di mora. Occorre precisare quindi quanto segue:

Il decreto-legge 193/2016 ha stabilito che dal 1° luglio 2017 i professionisti riceveranno le comunicazioni dell'Agenzia delle Entrate direttamente tramite l'indirizzo PEC presente sul sito INI-PEC/INAD, ovvero l'indice nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata di cittadini, professionisti e imprese.

A tal proposito attenzione che in caso di modifica o cancellazione della vostra PEC è necessario che modifichiate voi in prima persona la PEC sul portale INAD (per approfondimenti: Domicilio digitale (PEC): importanti novità per tutti gli iscritti)

Un chiarimento ulteriore: non siamo noi i gestori ma infocert legalmail. Come per qualsiasi altra mail che utilizzate andando sul sito del gestore (https://www.legalmail.it/accesso.php) e sulla casella potete impostare le ricezioni, implementare le funzioni (anche se qualcuno è a pagamento), scaricare la versione mobile per lo smart phone e tutto quello che in genere già fate con la vostra posta elettronica normale. 

Noi come segreteria possiamo forzare lo sblocco delle password se le avete dimenticate e se la procedura automatica non funziona o lo avete bloccata sbagliando più di tre volte di fila. 
Per farlo però necessitiamo che il titolare della casella compili e sottoscriva un  modello appositamente predisposto dalla Infocert, allegando copia  documento d'identità ed indicando ben scritta la email ordinaria su cui  faranno arrivare il link automatico per lo sblocco. (contattare quindi per questa evenienza Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Chiudendo: controllate con regolarità  la vostra PEC! Se non volete la PEC dell'Ordine gratuita chiedetene disdetta SAPENDO che ai sensi di legge dovete comunque aprirne un'altra e COMUNICARCELA. N

Rimaniamo a disposizione per ogni chiarimento.

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