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PECGentili colleghi,

Il decreto legge 76 del luglio 2020, ormai converito nella Legge 120 dell'11 Settembre, rafforza l'obbligo per i professionisti iscriti agli albi di COMUNICARE il proprio indirizzo di Posta Elettronica certificata (PEC) ai rispettivi Ordini.

Questo obbligo esiste da più da 10 anni fin dal Decreto Legislativo 185/2008 convertito in Legge 2/2009.

L'Ordine di Grosseto, per questo, già fornisce da tempo un pacchetto di PEC Gratuite che, a seguito della attuale legge, è stato considerevolmente ampliato per permettere agli iscritti di adempiere ai dispositivi legislativi senza più ritardi di sorta.

Invitiamo quindi tutti coloro che non avessere provveduto a comunicarci il proprio indirizzo PEC tramite semplice mail a [email protected]t.

Chi non ha la PEC può richiederla gratuitamente sempre scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Ci state inoltre segnalando alcuni episodi legati alla PEC gratuita che avete con L'Ordine di Grosseto per i quali riteniamo doveroso fare alcune precisazioni e darvi alcuni consigli.

In sostanza qualcuno di voi ha ricevuto sulla PEC delle sanzioni amministrative (multe stradali etc) che ha visto con mesi e mesi di ritardo non controllando la casella mail e che si sono aggravate degli interessi di mora. Occorre precisare quindi quanto segue:

Il decreto-legge 193/2016 ha stabilito che dal 1° luglio 2017 i professionisti riceveranno le comunicazioni dell'Agenzia delle Entrate direttamente tramite l'indirizzo PEC presente sul sito INI-PEC, ovvero l'indice nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata di professionisti e imprese. INI-PEC è il portale ufficiale in cui gli utenti, siano essi cittadini, imprese, professionisti, pubbliche amministrazioni, ecc.. possono ricercare in maniera semplice e trasparente l'indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) di un operatore economico, di un'impresa o di un professionista.  (https://www.inipec.gov.it/ordini-e-collegi/cerca-pec-ordini.)

Avere la PEC è quindi un obbligo che noi, come Ordine, offriamo gratuitamente ma L'Offerta dell'Ordine è di natura libera. E' un servizio che offriamo come tanti altri (corsi, convenzioni, supporto cogeaps etc etc). Il problema è che ancora oggi, ma non vale solo per gli infermieri, non utilizziamo la PEC né conosciamo bene le sue fianalità e così ci dimentichiamo per mesi di controllarla e poi incappiamo in spiacevoli episodi come quelli che hanno richiesto la necessità di questo approfondimento.

Un breve elenco di ciò per cui viene utilizzata la PEC:

scambio di documenti legali riguardanti l'attività lavorativa;

comunicazioni con INPS o INAIL;

ricezione di comunicazioni ufficiali;

gestione delle iscrizioni a concorsi pubblici, scuole, università e ordini professionali;

partecipazione alle gare d'appalto per professionisti e imprese;

accesso a servizi pubblici (es.: cambio di residenza);

inoltro di contestazioni di illeciti e rilascio di certificati.

Come vedete è in realtà molto utile per molte attvità a prescindere dall'obbligatorietà. Non siamo noi i gestori ma infocert legalmail. Come per qualsiasi altra mail che utilizzate andando sul sito del gestore (https://www.legalmail.it/accesso.php) e sulla casella potete impostare le ricezioni, implementare le funzioni (anche se qualcuno è a pagamento), scaricare la versione mobile per lo smart phone e tutto quello che in genere già fate con la vostra posta elettronica normale. 

Noi come segreteria possiamo forzare lo sblocco delle password se le avete dimenticate e se la procedura automatica non funziona o lo avete bloccata sbagliando più di tre volte di fila. dal 1° di agosto però sono cambiate le procedure e non ci è più possibile fare come prima la forzatura della password. Adesso 
necessitiamo che il titolare della casella compili e sottoscriva un  modello appositamente predisposto dalla Infocert, allegando copia  documento d'identità ed indicando ben scritta la email ordinaria su cui  faranno arrivare il link automatico per lo sblocco. (contattare quindi per questa evenienza Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Chiudendo: controllate con regolarità  la vostra PEC! Se non volete la PEC dell'Ordine gratuita chiedetene disdetta SAPENDO che ai sensi di legge dovete comunque aprirne un'altra e COMUNICARCELA. Non sta a noi giudicare una legge giusta o sbagliata ma (come con l'assicurazione per colpa grave) diamo i supporti gratuiti o a convenzione per mettervi in regola con la legge stessa.  Sta poi a tutti, da professionisti, conoscere gli strumenti che abbiamo e le leggi che regolano la professione.

Rimaniamo a disposizione per ogni chiarimento. Un caro saluto 

Nicola Draoli

118maisenzainfermiericomunicato stampa 17 luglio 2019

 

 

Opi Siena, Opi Arezzo e Opi Grosseto intervengono su quanto annunciato dal Comune di Siena e la AUSL Sud-Est in merito alla reintroduzione dell'ambulanza medicalizzata

 

 

 

L’ambulanza “infermierizzata” a Siena ha funzionato e funziona

I tre Ordini delle Professioni Infermieristiche puntualizzano quanto di competenza

 

Facendo seguito alla conferenza stampa di ieri 16 luglio, nella quale il Comune di Siena e la AUSL Sud-Est hanno comunicato l'intenzione di reintrodurre l'ambulanza medicalizzata su Siena, si rende necessario puntualizzare quanto segue:

- l'ambulanza infermierizzata è definita dalla normativa vigente come 'mezzo di soccorso avanzato': affermare che l'attuazione di questo modello abbia compromesso i requisiti del DM 70 è una falsità e deve essere sottolineato con chiarezza;

- la funzione di 'filtro' non è compito del servizio di emergenza, così come normato in Toscana dalla L.40/2005 che invitiamo a leggere. Inoltre i dati degli ultimi due anni parlano chiaro e dicono questo: la differenza tra i due modelli ha portato a uno (dicesi uno!) accesso in più al giorno al Pronto Soccorso delle Scotte (peraltro possiamo immaginare che si tratti di pazienti da codice verde, perché se il medico lascia a casa pazienti da codice giallo o rosso, ci sarebbe di che preoccuparsi). Vogliamo sperare che non sia questo a determinare sovraffollamento;

- la sinergia tra professionisti passa proprio da reti ed integrazione; l'ambulanza infermierizzata risponde a pieno a tale requisito, gestendo in autonomia i casi gestibili, ma facendo riferimento al medico di centrale (che peraltro è lì per quello) e all'automedica quando necessario, valorizzando proprio il ruolo dello stesso medico;

 

Queste cose le abbiamo dette anche all'assessore Appolloni in tempi non sospetti, ma evidentemente non siamo riusciti a farci comprendere o comunque i luoghi comuni hanno prevalso. Al DG D'Urso riconosciamo l'onestà intellettuale di aver affermato, dati alla mano, che il modello “ambulanza infermierizzata” su Siena ha funzionato e funziona, ma in virtù di questo ci saremmo aspettati una risposta diversa, tanto più che - questo è stato omesso - il modello è ben presente, radicato e funzionante (12 ambulanze in tutto) nelle altre due province della AUSL sud-est. Chiederemo all'assessore Saccardi se pensa che il sistema sanitario toscano debba reggersi su evidenze e ricerca di appropriatezza, o focalizzarsi su personalismi e luoghi comuni.

 

Ai colleghi infermieri del 118 di Siena che dopo un anno di lavoro ricco di risultati gratificanti, si trovano oggi 'scaricati' da tutti, vogliamo solo dire Grazie per la professionalità e la pazienza che hanno dimostrato e che stanno dimostrando.

Michele Aurigi presidente Opi Siena

Giovanni Grasso presidente Opi Arezzo

Nicola Draoli presidente Opi Grosseto

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