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La Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche intende favorire una corretta rappresentazione del senso della professione infermieristica, anche attraverso canali non convenzionali come il linguaggio teatrale. Per tale ragione il comitato centrale ella FNOPI ha deliberato di sostenere il progetto proposto dai registi Roberto Gandini e Gianluca Rame, che intende raccogliere, stimolare, sceneggiare storie che riguardino il vissuto della professione: cosa è stato, cosa è, cosa sarà ESSERE INFERMIERE. 

Attraverso un partecipato periodo di dialogo, raccoglieremo un massimo di 30 storie, attivando un canale di comunicazione via WhatsApp (al numero 327 905 1266) disponibile, in sola entrata, fino al 31 luglio 2019.
Saranno accettati video e/o vocali della durata massima di 5 minuti. Dovranno riportare nome e cognome, Opi di appartenenza e un contatto valido (es. indirizzo email) dell’autore.

Il materiale sarà analizzato e selezionato e gli autori dei contributi ritenuti di maggiore interesse da parte del regista potranno essere invitati a partecipare ad un Workshop residenziale gratuito a Roma (20 ore complessive) che si svolgerà entro l’anno.



L’arte di curare e di raccontare - Un lavoro teatrale a rilevanza nazionale sulla professione infermieristica
Progetto a cura di Roberto Gandini* e Gianluca Rame**

* Regista del Teatro di Roma, Coordinatore Artistico Laboratorio Teatrale Integrato Piero Gabrielli Collabora con il M.I.B.A.C. - Centro per il Libro e la Lettura Docente Master presso Università degli Studi Suor Orsola Benincasa - Napoli Docente Master presso Università Sapienza Teatro Sociale.
** Videoeditor e regista, collabora con Rai, Rai Cinema, Rcs Multimedia. Realizza, per il Teatro di Roma, Emilia Romagna Teatro, Teatro Quirino e altri, la regia video di prodotti multimediali inerenti agli allestimenti degli spettacoli collaborando con i più grandi nomi del teatro italiano.

 

tribunaleIn questi giorni sono state depositate due querele da parte dell'Ordine delle Professioni Infermieristiche di Grosseto al Tribunale di Grosseto. Le motivazioni sono similari: si tratta di due casi - a dir la verità e fortunatamente più unici che rari -  con affermazioni pubbliche assolutamente infondate, infamanti e gravemente lesive dell’onore e della reputazione della categoria degli infermieri e dell’immagine della professione infermieristica. 

L’OPI di Grosseto ha ritenuto di essere titolare dell'interesse direttamente protetto dalla norma incriminatrice, che, nel caso che ci riguarda, pare individuabile nell’art. 595, III comma,  C.P..

Come espressamente previsto dalla giurisprudenza di legittimità (Cass. Sez. V^ Penale, 4/4/2017 n. 16612) “anche una entità giuridica o di fatto, una fondazione, un’associazione  può rivestire la qualifica di persona offesa dal reato di diffamazione, essendo concettualmente concepibile un onore o un decoro collettivo, quale bene morale di tutti gli associati o suoi membri, considerati come unitaria entità capace di percepire l’offesa”.

In special modo in un caso, si tratta del classico sfogo senza costrutto tipico dell'era social dove si scrive e si parla al mondo intero senza cognizione di causa  e senza preoccuparsi delle conseguenze, senza per altro circostanziare i fatti ma accusando tutta la professione e la sanità in genere di episodi assolutamente irreali  cercando un consenso generico e populista. L’Ordine delle professioni infermieristiche di Grosseto ha quindi deciso di usare tolleranza zero verso chi  infanga il nome e la professionalità di chi quotidianamente lotta al fianco delle persone ammalate con dedizione e competenza ed in condizioni lavorative sempre al limite della sostenibilità. 

Il SSN ha bisogno di supporto e solidarietà, non di populismo e di cattiveria gratuita. Ma ha anche bisogno di segnalazioni sane e composte quando se ne ravvisano gli estremi o si reputa che sia stato negato un diritto. Segnalazioni che hanno iter e canali istituzionali ben precisi. Resta quindi saldo il principio che l'Ordine è a fianco dei cittadini come Ente sussidiario dello Stato. Chiunque abbia da esporre reclami fondati e certi su condotte non deontologiche l'Ordine è a disposizione con gli strumenti disciplinari che appartengono al suo esercizio, ma non è disposto a subire passivamente un trend diffamatorio quando manca ogni presupposto di realtà. 

Se ne discute molto ma ancora  non abbastanza. L'occasione in questi giorni è stato in Regione Toscana un convegno organizzato da ESTAR e FIASO ma anche lo studio di Rn4Cast Pediatrico presentato in Senato. Tra l'altro questo studio sta suscitando un eco mediatica impressionante forse proprio perchè parla di popolazione pediatrica, ma questo ci permette di rilanciare anche lo studio Rn4cast e altri studi sulla popolazione adulta (Ricerca Aopi (Associazione ospedali pediatrici): pochi infermieri, aumentano i rischi) . 

Nel convegno ESTAR sono intervenuto come consigliere FNOPI dichiarando con forza che  la visione è troppo corporativa e autoreferenziale: Ogni professione lamenta una carenza di personale basata perlopiù sullo storico che pur è reale. Ma non è questo un ragionamento vincente e sano per il SSN. Nel caso dei medici dobbiamo fare molta attenzione, ad esempio, perchè la carenza non è medica ma degli specialisti che è cosa ben diversa ed è legata quindi a maggior ragione a doppio filo con i bisogni della popolazione. Ho detto infatti che "Non è pensabile avanzare delle richieste alla politica facendo leva solo sui numeri del passato, senza tenere conto dei nuovi modelli organizzativi che si intendono adottare, delle risposte da dare al cittadino, della mutata domanda di salute e assistenza intervenuta negli ultimi anni. Se vogliamo il sistema sanitario che dichiariamo da anni, centrato su cronicità, domiciliarità, risposte appropriate e sicure, la carenza è anche e sopratutto infermieristica. Se così non è stiamo parlando di tutt'altro. Basta dirselo assumendo il coraggio delle proprie dichiarazioni"

"Dobbiamo continuare a spostare l'attenzione sulle cronicità, e su questo terreno il ruolo della componente infermieristica è essenziale". Queste invece le Parola di Francesco Ripa di Meana, presidente Fiaso, a margine della tavola rotonda.
Il mio contributo, arrivato dopo numerosi messaggi di allarme sulla carenza di operatori lanciati dai rappresentati di tutte le professioni intervenute, ha ripreso quindi gli spunti di riflessione dello stesso Ripa di Meana, insistendo sulla necessità di un nuovo approccio al problema del fabbisogno di personale sanitario. 

Leggi tutto: Fabbisogno infermieristico. Un tema da tenere sempre e costantemente al primo posto.

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