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padiglione 25APERTE LE ISCRIZIONI A QUESTO LINK (CLICCA)

8 giugno 2017 alle ore 20:30 presso la sede del Collegio proietteremo il docufilm "Padiglione 25, diario degli infermieri". L'evento vedrà la partecipazione degli sceneggiatori e di uno dei protagonisti. La serata sarà inoltre accreditata ECM oltre che gratuita.

Ma di cosa parla padiglione 25?

Nell’estate del 1975 un gruppo di infermieri dell’istituto manicomiale Santa Maria della Pietà di Roma decise di autogestire uno dei padiglioni del manicomio. Scelse il padiglione 25, lo arredò e portò i pazienti. Ispirata dalle nuove idee di Franco Basaglia, l’iniziativa aveva come obiettivo la definitiva dimissione dei degenti: così, quegli infermieri abbatterono la contenzione farmacologica e meccanica; reintrodussero l’uso di oggetti quotidiani come le posate, gli abiti civili, il sapone; decisero di pagare i pazienti impegnati in lavori all’interno della struttura. L’esperienza durò quasi 2 anni: il gruppo originario era composto da 8 infermieri, prima della chiusura se ne contavano 14. I primi 12 mesi tutto il loro operato fu raccolto in un diario che prese il posto dal rapporto sanitario verbalizzato: “Siamo partiti da lì, dall’idea di rileggere quel diario – poi pubblicato nel 1978 da Marsilio editore – attraverso le voci degli infermieri che diedero vita a quell’occupazione rimasta unica nel suo genere”, spiega Massimiliano Carboni, regista di ‘Padiglione 25’, docu-film che ripercorre quell’esperienza di uomini che provarono a trasformare la psichiatria. 

La storia di come si possa cambiare, si possa lottare per un concetto di cura diverso anche quando tutto il sistema non è pronto e non ti sostiene, la storia di chi ha scelto di vivere in direzione ostinata e contraria portando l'infermieristica ad esercitare la dignità dell'essere umano che assiste e che è assistito. 

International Nurses Day"Che lavoro fai, in cosa ti sei laureato/a, cosa vorresti fare?"
"L'infermiere"
Chi ha visto come reazione lo stupore;
Chi l'entusiasmo e il rispetto;
Chi l'indifferenza;
Chi la perplessità;
Chi ti ha raccontato storie di fiducia, di alleanze, di gioia;
Chi ti ha raccontato storie di maleducazione, di ignoranza, di cause legali;
Chi ti ha espresso solo una serie di luoghi comuni sul lavoro facile, sul lavoro pubblico, sulle basse responsabilità;
Chi ti ha detto con un sorriso bellissimo che anche il suo amico, il suo amore, la sua nipote è infermiere/a;
Chi ha voluto sapere i retroscena più interessanti di questo nostro strano mondo;
Chi ti ha guardato/a come un alieno/a;
Chi ti chiesto consigli;
Chi ti ha solo detto: che bello.

A noi che dell'incontro con gli altri e la loro diversità ne facciamo il nostro tratto professionale distintivo e che non riusciamo mai a dire in poche semplici parole cosa significhi davvero essere infermiere. Ma sappiamo che ognuna delle persone che incontriamo è una persona che ha bisogno di noi. Perché il mondo ha semplicemente bisogno di infermieri. Buona festa a tutti.

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