Tra i doveri di un Presidente vi è quello di rappresentare pubblicamente la professione al meglio, cercando di legittimare l'importanza della stessa.
Nel tempo sono arrivato a questo pensiero di posizionamento strategico che vorrei condividere e discutere con voi anche perchè la valorizzazione di una professione la si ottiene da ogni singolo professionista in ogni istante ed in ogni contesto in cui esso opera. Ognuno di noi ha la responsabilità del resto, pur se con ruoli e livelli diversi, di far crescere o affondare tutti gli altri.
Noi infermieri siamo ancora in una fase di ottenimento di un certo tipo di riconoscimento pubblico e di legittimazione professionale. Ebbene credo che questa indole nel promuoversi debba essere fatta cominciando a dare per scontato molto. Spesso il dichiarare in premessa qualcosa equivale a indebolire il contenuto seguente. Mi spiego meglio:
- Trovo controproducente quando in un convegno, in una docenza, in un intervento, si apre la relazione con l'excursus di tutto l'iter normativo che ci definisce. È come se mettessimo le mani avanti per dare forza a quanto dichiareremo in seguito. Non lo facciamo più! Cominciamo a darlo per scontato. Che si informi chi ha voglia di verificare se quello che abbiamo detto ha una base normativa veritiera.
- Trovo controproducente quando, fin dalle tesi, si apre una relazione con "il ruolo dell'infermiere nel...". Il ruolo dell'infermiere è essere infermiere e portare le competenze di un professionista in un dato contesto. Non lo facciamo più! Cominciamo a dare per scontato che abbiamo un ruolo e parliamo direttamente del contributo che stiamo portando.
- Trovo controproducente quando elenchiamo attività procedurali. Come "l'infermiere in questo contesto si occupa di questo questo e quest'altro". Non abbiamo bisogno di elenchi di attività per legittimarci.Non lo facciamo più! Parliamo direttamente di quali esiti produciamo con quelle attività, di quali vantaggi, di quale appropriatezza. Le attività sono comprese dentro gli obiettivi e le possiamo analizzare in separata sede.
Faccio un esempio.
La legittimazione di un infermiere esperto in PICC in una relazione tipica:
"Il ruolo dell'infermiere impiantatore di PICC. Dalla 739/94 [...] e la 43/2006 [...] e l'infermiere è un professionista che si forma in università [...], e il master di primo livello che abilita a [...]. L'infermiere in quel contesto: è in grado di utilizzare un ecografo, e il protocollo condiviso per la somministrazione di un anestetico, e prepara il campo sterile, e gestisce l'accesso venoso etc etc"
La legitimazione di un infermiere esperto in PICC in una relazione che da per scontato.
"L'infermiere impiantatore di PICC contribuisce a creare appropriatezza contenendo i costi, garantendo una maggiore sicurezza per il paziente, minori rischi infettivi, minori complicanze e garantendo un maggior comfort. Dal punto di vista dell'appropriatezza clinica è il professionista adeguato ed ottimale per la gestione dell'intero processo."
Insomma, diamoci un po' più spesso per scontati e andiamo oltre, direttamente agli esiti senza passare tutte le volte dal "perchè proprio noi."
Nicola Draoli