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consenso informatoIn allegato la circolare della FNOPI relativamente al DM del 10 agosto 2018 dove, in definitiva, si decreta che in ambito radio diagnostico "il medico radiologo responsabile della sicurezza clinica e dell'efficacia diagnostica dell'apparecchiatura RM deve predisporre un questionario anamnestico che il medico responsabile della prestazione diagnostica utilizzerà per raccogliere l'anamnesi del paziente e firmerà prima dell'espletamento della prestazione diagnostica",

che il consenso informato è sottoposto esclusivamente dal Medico Specialista e che "Ai fini della qualità e della sicurezza dell'uso clinico dell'apparecchiatura RM tutti gli esami RM devono essere svolti in presenza di un medico specialista in radiodiagnostica, o radiologia, o radiologia diagnostica, o radiologia medica."

Ora, intendiamoci, va tutto benissimo. Se non fosse che nella reltà dei fatti le cose non avvengono così. 

Dal punto di vista giuridico, se la raccolta del consenso spetta al medico, il delicato processo di supporto all’autodeterminazione e alla libera ed informata scelta della persona di ogni trattamento sanitario fa sì che il consenso informato sia uno strumento deontologico che permette a qualsiasi professionista sanitario di condividere con l'utente le scelte terapeutiche. secondo il D.M. 739/94 infatti tra le competenze infermieristiche rientra anche l'informazione al paziente, a garanzia di quel principo di advocacy che risulta anche dalla lettura del codice deontologico. Si citi tra tutti l’art 24 (linfermiere aiuta e sostiene l’assistito nelle scelte, fornendo informazioni di natura assistenziale in relazione ai progetti diagnostico-terapeutici e adeguando la comunicazione alla sua capacità di comprendere” )

Nella prassi, è doveroso sottolineare come ormai da tempo ed in modo organico e validato l'infermiere si attiva per la raccolta  dei dati e del consenso informato, che per altro non si esaurisce nella firma ma rientra in un processo continuo e non terminabile che permette anche in un secondo momento alla persona di esprime volontà diverse.

Si rende inoltre evidente come una condotta omissiva alla raccolta dei dati e del consenso informato si configura come una violazione dei principi costituzionalmente garantiti, principi a cui tutti i professionisti sono chiamati a concorrere ma che, a quanto si legge nel DM in oggetto, si riduce ad una responsabilità monoprofessionale del medico.

Quindi adesso basta con norme che non sono ancorate alla realtà operativa. Prendiamo atto del decreto, invitando ad applicarlo letteralmente: 

"I colleghi Infermieri operanti nell’ambito radiologico oggetto del Decreto dovranno astenersi dal collaborare direttamente o indirettamente all’acquisizione dei dati anamnestici e alla raccolta del consenso informato e che in nessun caso potranno operare senza la presenza del medico specialista in radiodiagnostica, o radiologia, o radiologia diagnostica al fine di ottemperare a quanto decretato.

Abbiamo inviato la circolare FNOPI alla nostra Azienda di appartenenza invitandola a garantire il servizio così come espressamente indicato dal DM in oggetto.

Si invita a segnalare a questo Ordine tutti i disservizi legati alla non applicabilità del DM."

ALLEGATO: CIRCOLARE FNOPI

 

118 infermiereDal comunicato Stampa FNOPI di oggi (http://www.fnopi.it/attualita/mangiacavalli-sul-caso-venturi-fuori-la-politica-dalla-professione--id2531.htm):

"La radiazione dell’assessore Sergio Venturi dall’Ordine dei medici per aver svolto il suo compito di programmazione e gestione della Sanità in una Regione, l’Emilia Romagna, dove i risultati sanitari più che positivi sono sotto gli occhi di tutti, non è un atto di natura professionale ordinistica, ma l’ennesima ingerenza della politica in una materia dove la politica non dovrebbe entrare. [...] "

“Lo dimostrano - prosegue Mangiacavalli - le reazioni sconnesse di chi non sa come si programma e gestisce la buona sanità, di chi è estraneo a questo mondo così delicato da avere come unico obiettivo la salute di cittadini, ma ha ben chiari gli obiettivi di prevalenza di questo o quel partito [...] "

“Non vogliamo entrare nel merito della polemica strumentalmente aperta medici-infermieri - dice la presidente FNOPI -: la Federazione degli Ordini dei medici e quella degli Ordini degli infermieri stanno lavorando assieme e presto proporranno una soluzione condivisa e, ce lo auguriamo, condivisibile da tutte le Regioni. Ma vogliamo sicuramente entrare nel merito della difesa di un sistema che, se sottoposto alle bordate della politica, non riuscirà mai a raggiungere l’obiettivo essenziale dell’ottimizzazione e dell’efficacia dell’assistenza, soddisfando i bisogni dei cittadini e tutelando la loro salute” [...]"

“Ci auguriamo - conclude - che chi può e deve intervenga. Ci auguriamo che non si mischi più politica e professione. Ci auguriamo che si ascolti chi ogni giorno è in prima linea per il benessere dei cittadini e che si blocchino fughe in avanti, davvero pericolose se hanno questi esiti, per la salute degli assistiti e della sanità tutta”.

Oggi anche La Repubblica, insieme a tanti altri quotidiani, affronta l'argomento. Intervistato il Presidente Nicola Draoli, in veste di consigliere FNOPI, che dichiara tra l'altro  "Dobbiamo ragionare insieme di modelli efficaci per il cittadino, e non in termini occupazionali. Invece sembra ci si muova con logiche corporativistiche. Il Ministero da sempre ha individuato i mezzi di soccorso avanzato tali se composti da medico e infermiere ma anche dal solo medico o dal solo infermiere". Sta diventando una guerra di competenze quando è una diatriba di politica professionale estranea a chi lavora sul campo. Gli infermieri agiscono dal 1992 con competenze avanzate nell'emergenza urgenza territoriale in un sistema sinergico e collaborativo con i medici. Ci chiediamo in questi 25 anni dove sono gli esiti disastrosi che alimentano questo clamore mediatico ingiustificato e dannoso per i cittadini. Semplicemnte non ci sono né ci saranno, perchè la questione è alimentata da ben altri motivi diversi dalla sicurezza dei cittadini. 

repubblica 2 dicembre 001

 

infermiereCondividiamo quanto espresso dai colleghi Senesi dell'Ordine (territorialmente competenti a farlo ma con cui abbiamo condiviso il disappunto ) su una questione relativa all'AO Le Scotte. Un botta e risposta tra sindacati (CLICCA QUI per leggerlo) che però ha generato un posizionamento ben poco felice sulla nostra professione. (“Gli infermieri sono laureati. Competenze distinguono un buon professionista”)

Non c'è un giorno di pace che non preveda una replica. Ognuno compia i suoi percorsi secondo i propri obiettivi, secondo ciò che reputa giusto, magari entrando nel merito. Quando si parla di infermieri, e infermieri non lo si è, però, si tende a strabordare in elucubrazioni di natura professionale poco adeguate e davvero è faticoso comprenderne l'esigenza. Che di infermieristica parlino gli infermieri e il loro Ordine e non altri. Parliamoci e integriamoci...che tanti obiettivi son comuni, anche se l'approccio di un Ordine è assai diverso da quello di un Sindacato....ma lanciarsi su disamine storico epistemologiche legate ai valori e alla laurea è quantomeno rischioso, poco centrato e ha anche decisamente stancato. 

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