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opi toscanaL’Ordine degli infermieri lancia l’allarme a livello toscano e propone soluzioni: “Se non si interviene subito salta il sistema”. Intanto sono 1200 in Toscana gli infermieri contagiati e 43 i professionisti morti per Covid a livello nazionale.
Mancano i professionisti.
A lanciare l’allarme sono gli Ordini delle professioni infermieristiche della Toscana che, già da tempo, denunciano la carenza di personale. “Sono almeno dieci anni che le professioni infermieristiche subiscono continui tagli – ricorda gli Opi Toscana–. E le proposte da tutta Italia a cui assistiamo in questi giorni, per far fronte alla più grave emergenza sanitaria degli ultimi anni, ci spaventano: si stanno proponendo soluzioni impraticabili che determinerebbero, in alcuni casi, l’abuso di professione”.
A preoccupare l’Opi Toscana è la situazione attuale: “Le Rsa non trovano infermieri da impiegare nei servizi e in ospedale i rapporti tra personale e degenti sono al limite del sostenibile. Inoltre mancano le competenze per i reparti intensivi. Sul territorio si fatica a garantire nei tempi giusti il complesso percorso di tracciamento, tamponi e trattamento domiciliare”.
In Toscana ancora non siamo arrivati alle proposte di altre Regioni ma mettiamo subito le mani avanti con la nostra Regione, dichiarano gli Opi. Le proposte degli ultimi giorni su e giù per lo stivale sono a dir poco fantasiose: “si parla di far esercitare infermieristica ai medici, di far eseguire tamponi agli operatori socio sanitari (Oss) ma con supervisione infermieristica, di far fare tamponi ai veterinari o ancora di far lavorare studenti non ancora laureati e persino di reclutare infermieri all’estero senza iscrizione all’albo professionale e in questo caso, oltre all’abuso di professione si determinerebbe anche una mancata tutela giuridica legale.” E intanto, continuano gli infermieri, si rischia di far saltare il mondo delle professioni mentre salgono i “numeri” dei professionisti che hanno pagato per il loro lavoro: “In Italia sono 23mila operatori sanitari contagiati e 43 infermieri deceduti, mentre in Toscana sono stati contagiati 1200 infermieri: dati impressionanti che minano ancora di più la tenuta del sistema. In questa fase non bastano più straordinari e produttività aggiuntive: gli infermieri sono stanchi, stremati, arrabbiati.
Non ce la facciamo più e non sappiamo quanto ancora possiamo reggere così. Da tempo – continuano gli OPI – denunciamo, anche con campagne apposite, la carenza di personale: come abbiamo fatto nel 2019, prima dello scoppio della pandemia, in cui avevamo evidenziato come in Toscana mancassero circa tremila infermieri. Non siamo stati ascoltati a sufficienza dalla politica, adesso non vorremmo che si imitassero le soluzioni sopra elencate. Le proposte che garantiscano una minima dignità professionale, sono però davvero poche adesso”. Tra queste l’anticipo delle sessioni delle classi di Laurea, il riconoscimento della professione extramoenia per tutte le professioni sanitarie in modo che chiunque possa lavorare su base volontaria e remunerata in ambiti privati, come le Rsa. “Ma forse, più di tutto, serve demolire velocemente le attuali norme concorsuali e prevedere chiamate dirette come nel sistema anglosassone, con l’obiettivo anche di far rientrare i nostri infermieri che negli anni sono emigrati all'estero”. Al momento, proseguono gli infermieri, “è già possibile assumere con contratti co.co.co. fino a 6 mesi personale in servizio. L'altra forma già prevista è richiamare il personale in pensione. Sono due strade a nostro avviso ormai superate ma comunque preferibili a qualsiasi svendita di competenza che si palesa all'orizzonte per non accettare l’abusivismo professionale e il collasso di tutte le competenze.
Se serve un lockdown mirato o la sospensione di alcuni servizi che questo arrivi subito: l’alternativa non può essere dare servizi pessimi alle persone né proporre soluzioni capestro ai professionisti. Ci auguriamo – concludono i Presidenti– che la politica ascolti le nostre richieste. E che quello che stiamo vivendo adesso serva da monito per il futuro: per non arrivare mai più impreparati nell’erogazione dei servizi e per progettare da subito un serio percorso a medio termine per formare professionisti sulla base del fabbisogno”.

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Ricordiamo a tutti gli iscritti, con particolare riferimento ai neolaureati dei prossimi giorni, che gli OPI mettono a disposizione gratuitamente un corso FAD ECM con video esplicativi che verte sui seguenti temi:

Utilizzo DPI
ventilazione non invasiva
Gestione dello stress

Il corso è accessibile fadinmed.it  previa registrazione.

ATTENZIONE IMPORTANTE!

Il corso dura 8 ore ed eroga 10 crediti ECM ma è possibile, senza seguirlo tutto, VISIONARE solo i filmati pratici sui seguenti aspetti: Consigli pratici, vestizione, Svestizione, Montaggio del casco, la gestione dell'errore. Sono i video con la denominazione "non soggetto a test di valutazione"

Si raccomanda a TUTTI i colleghi, indipendentemente dal contesto lavorativo, di visionare almeno questi video della durata complessiva inferiore ai 60 minuti.

infermieri operaiMancano professionisti. Tutti. In particolar modo mancano infermieri. Noi lo diciamo da anni e poco consola ergersi a Cassandra, anche se è bene ricordare a tutti i decisori politici che questa condizione è frutto di almeno un decennio di polvere sotto la sabbia e tagli al limite del sostenibile, oltre che ad un programmazione formativa e assuntiva miope e sorda. Non è questo un editoriale di approfondimento sulla carenza e sulle sue origini. Vi rimandiamo a questo articolo del Post che spiega bene come siamo arrivati a questa situazione: https://www.ilpost.it/2020/11/01/coronavirus-infermieri-carenza-assunzioni-universita/.

Ma vi rimandiamo anche alla nostra campagna #InfermiereInViaDiEstinzione che risale ad ottobre 2019 e spiega bene attraverso i dati i fabbisogni che lamentavamo nella nostra Provincia. Mai campagna fu più sfortunatamente profetica: https://www.opigrosseto.it/index.php?option=com_content&view=article&id=600&catid=8

Non solo. in Toscana Avevamo detto in tempi non sospetti di ammettere tutti alla graduatoria ESTAR e irrobustire il numero (https://www.opigrosseto.it/index.php?option=com_content&view=article&id=592&catid=8) visto che partivamo nel 2019 senza pandemia con una carenza calcolata di almeno 3000 unità (https://www.opigrosseto.it/index.php?option=com_content&view=article&id=537&catid=8)

Adesso cosa succede? Che non reggiamo più. Le RSA non trovano infermieri. In Ospedale i rapporti sono al limite del sostenibile o sono già ben oltre e mancano le competenze per i reparti intensivi. Sul territorio si fa fatica a garantire nei tempi giusti il complesso percorso di tracciamento, tamponi e trattamento domiciliare. In Toscana ancora siamo al largo da fantasiose operazioni di rattoppo professionale che leggiamo purtroppo ovunque...ma per quanto ancora?

In Italia ormai si legge di far esercitare infermieristica ai medici (abuso di professione); far fare tamponi agli OSS ma con supervisione infermieristica (abuso di professione e conflitto con la L 24/2017); far fare tamponi ai veterinari; far lavorare studenti non ancora laureati (abuso di professione); reclutare infermieri all'estero SENZA iscrizione all'albo professionale (Altro ed ennesimo abuso di professione e mancata tutela giuridica legale).

Senza contare che già in questo momento tutti stanno facendo tutto sia verso il basso che verso l'alto. Stanno saltando tutti gli schemi delle competenze e delle professioni. Siamo nella più grande emergenza sanitaria del secolo e non possiamo permettere che il mondo delle professioni salti in aria.

Intanto siamo a 23.000 operatori sanitari contagiati e 43 infermieri deceduti. in Toscana sono contagiati 1200 infermieri. Un numero impressionante che aggrava ancora di più la tenuta del Sistema.

Non bastano più straordinari e produttività aggiuntive. Gli infermieri sono stanchi, stremati, arrabbiati. Non ce la facciamo più. Non sappiamo quanto ancora possiamo reggere così.

Non possiamo permettere che tutto questo prosegua ed è frustrante perchè le soluzioni da proporre e che abbiano una minima dignità professionale sono veramente poche. Probabilmente anticipare le sessioni delle classi di Laurea, riconoscere extramoenia subito a tutte le professioni sanitarie per poter operare su base volontaria e remunerata in ambiti privati come le RSA. Forse più di ogni altra cosa serve demolire velocemente e subito le attuali norme concorsuali e prevedere chiamate dirette come nei sistemi anglossasoni. Far rientrare i NOSTRI infermieri che negli anni sono emigrati alll'estero.

E' già possibile oggi assumere con forme CO.CO.CO. fino a 6 mesi personale in servizio, ma ci chiediamo quanto ormai sia fattibile questa soluzione partorita ad inizio pandemia considerando che il bacino di colleghi disponibili a tale forma sia ormai diventata limitatissima, oltre che poco attrattiva. L'altra forma già prevista è richiamare il personale in pensione. Sono due strade a nostro avviso ormai superate ma comunque preferibili a qualsiasi svendita di competenza che si palesa all'orizzonte.

Sono alcune proposte che vengono lanciate da più parti a livello nazionale e regionale. vanno subito portate avanti insieme ad altre che i vari decisori potranno pensare MA NON si può tollerare che le soluzioni siano l'abusivismo professionale e il totale collasso di tutte le competenze. Non siamo noi ad essere arrivati a questo punto di non ritorno. Non possiamo pagarne noi ed i cittadini le conseguenze.

E se serve un lockdown per far respirare il SSN e regionale che arrivi SUBITO. L'alternativa non può essere una pessima assistenza ed una pessima cura alle persone con soluzioni capestro.

E va da subito irrobustito un progetto di medio lungo termine in termini di formazione e numero di professionisti perchè NON ACCADA MAI PIU'. 

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