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vaccinazionneComunicato Stampa 3 febbraio 2021

 
Condividere il piano vaccinale, con maggiore consapevolezza sui tempi e sulle categorie prioritarie, conoscere il progetto per il reclutamento delle forze lavorative in campo, avere più informazioni sulla diversa efficacia delle protezioni. Sono questi i temi principali del confronto che si è svolto oggi tra gli ordini delle professioni infermieristiche di Grosseto, Siena e Arezzo e la direzione dell’azienda Usl Toscana sud est.
 

“Gli ordini sono pronti a supportare l’azienda nelle diverse fasi della campagna vaccinale, anche contribuendo a informare la popolazione sul cronoprogramma, sull’efficacia dei vaccini e sui motivi per cui alcune categorie avranno accesso prioritario alle vaccinazioni”, spiega Nicola Draoli, presidente di Opi Grosseto.

 

Un aspetto importantissimo, trattato nell’incontro, è quello del fabbisogno del personale per portare avanti la somministrazione dei vaccini. “Abbiamo fatto una stima sulla base della popolazione presente in provincia di Grosseto – dice il presidente Draoli -. Tenendo conto delle categorie già vaccinate e di quelle più giovani, che sembra non riceveranno il vaccino, ci sono ancora 180mila persone da vaccinare. Questo significa che, da qui ad agosto, ogni mese si dovrà somministrare il siero a circa 25mila 700 persone, ovvero 850 cittadini al giorno, lavorando 7 giorni su 7.

Per far questo, servono quotidianamente 46 professionisti dedicati, tra medici e infermieri. È necessario quindi comprendere come si vuole reclutare il personale: sappiamo che l’azienda ha emesso avvisi rivolti a pensionati, liberi professionisti, ma anche dipendenti della Asl, che potranno rendersi disponibili fuori dagli orari di lavoro.

 

Rimaniamo dubbiosi sulle forme di volontariato e sui pensionati, privilegiando il riconoscimento economico dei professionisti in attività. Per questo vogliamo chiarire le intenzioni aziendali anche rispetto ai criteri di chiamata. Oggi, come ordine, ci siamo impegnati a collaborare nel reclutamento del personale e potremo farlo anche lanciando una campagna di adesione con le forme previste nel mondo professionale”.

L’altra strada prospettata durante l’incontro da Opi è quella di chiedere la collaborazione dei professionisti di Cives, l’associazione nazionale costituita da infermieri e impiegata all’interno della Protezione civile, che potrebbe dare un contributo importantissimo.

 

Ma per poter concorrere all’organizzazione del programma, dobbiamo conoscere nel dettaglio le intenzioni di Regione e Asl. Per questo ringraziamo l’azienda per l’incontro di oggi – conclude Draoli – perché condividere e comprendere le strategie può permetterci di collaborare per rendere chiari i progetti e le procedure e, soprattutto, rassicurare la popolazione che ha bisogno di capire esattamente quando e come potrà essere vaccinata: noi vogliamo essere in grado di aiutare i nostri assistiti con risposte chiare e certe”.

LEGGILO SU: IL TIRRENO - LA NAZIONE

 

Era uno dei primi obiettivi di aggiornamento tecnologico per questo nuovo mandato, reso ancora più importante in epoca COVID, che potrà avvicinare sempre più Ordine, Iscritti e Cittadini con tutta la facilità di un click.

banner servizi on line

Collegandosi al Banner "Servizi On Line"  sarà possibile accedere a numerosi servizi.

vediamoli nel dettaglio.

Il portale consente di accedere, si diceva,  a numerosi servizi per i cittadini e gli iscritti direttamente online senza recarsi presso la sede dell'Ordine.

La sezione "Albo iscritti" permette di ricercare i dati degli iscritti all'Ordine attraverso diverse chiavi di ricerca: nome e cognome, master, competenze dichiarate dall’iscritto, titoli di studio e liberi professionisti per zona d’esercizio.

In questo modo i cittadini potranno non solo verificare l'effettiva iscrizione all'Albo di Grosseto di un professionista, ma potranno anche cercare un professionista che risponda alle loro esigenze applicando i filtri legati a master, specializzazioni, competenze autodichiarate o cercando tra i liberi professionisti operanti sul territorio.

Ovviamente questa possibilità può essere utile anche per i professionisti stessi che potranno così cercare un collega che abbia determinati titoli di studio per motivi professionali o verificare il proprio numero di iscrizione all'albo.

Non solo. Tale sistema potrà anche agevolare Enti e Committenti alla ricerca di un professionista con specifiche competenze.

Insomma, un servizio che è in grado di dare dignità alle tante specializzazioni diverse che gli infermieri oggi conseguono, rendendo nel contempo un importante servizio, per la comunità professionale e non, di costruzione di rete e contatti basata sulle competenze e sulle peculiarità di ogni infermiere.

Gli iscritti attraverso l'accesso all'area riservata possono invece visualizzare e richiedere l'aggiornamento dei propri dati personali. Infatti tutti i dati legati a competenze, master, titoli di studio etc, saranno visualizzabili solo se il professionista provvederà ad inserirli , dando quindi liberatoria e rendendoli visibili per chiunque. Ma a parte questo potranno modificare i propri dati personali (questi non visualizzabili pubblicamente ma solo dalla segreteria) come telefono, indirizzo, pec, mail etc.

Potranno anche visionare il proprio stato relativo al pagamento della quota e scaricare in ogni momento i nuovi bollettini (tale possiblità è comunque prevista dalla sezione "pagamento quota" sulla colonna di destra del nostro sito senza registrarsi alla intranet OPI Grosseto)

E' inoltre possibile eseguire domanda di pre-iscrizione per le prime iscrizioni o le iscrizioni per trasferimento compilando i dati nella sezione "Pre-iscrizione online".

Un Ordine sempre più smart, sempre più veloce, e sempre più aperto. Speriamo che tale servizio sia accolto con entusiasmo e partecipazione.

giornaliRiproponiamo l'intervsta Esclusiva del Presidente Nicola Draoli al quotidiano "La Nazione".

Link: https://www.lanazione.it/grosseto/cronaca/vaccinazioni-terza-ondata-e-tante-incognite-1.5926960

Incognita infermieri. La possibile terza ondata di contagi e il necessario aumento della campagna vaccinale potrebbero creare un’improvvisa richiesta di infermieri che non è certo si riesca a soddisfare. "Già prima dell’esplosione della pandemia avevamo studiato a fondo il problema della carenza di personale specializzato, valutando in circa 250 il numero di figure professionali di cui tutta la nostra provincia aveva bisogno – dice il presidente provinciale dell’Ordine delle professioni infermieristiche, Nicola Draoli –. Adesso il quadro che ha portato a quella stima si è modificato proprio a causa del Covid19. Ad esempio si è rallentato sull’aumento di alcuni servizi proprio perché si è dovuto far fronte allo tsunami del coronavirus, sia a livello ospedaliero, sia a livello territoriale". Ma cambiando l’ordine dei fattori il prodotto non cambia. "Sì, alla fine quel fabbisogno stimato ‘in tempo di pace’ potrebbe avere un senso anche oggi – riprende Nicola Draoli - ma comunque al prezzo di tenere ‘fermi’ i servizi che con il coronavirus hanno poco o nulla a che fare e al netto di una possibile terza ondata e non solo". C’è, infatti, un elemento del tutto nuovo rispetto al 2020 che adesso pesa – e non poco – sulla organizzazione sanitaria: è quello della vaccinazione. Perché anche la campagna vaccinale assorbe infermieri, e i numeri da gestire non sono affatto bassi. Si parla di vaccinare potenzialmente l’intera popolazione residente della Maremma e di farlo anche in fretta, o quantomeno non appena possibile. Per procedere spediti c’è bisogno di personale e dunque i conti che si sono fatti e che si stanno facendo potrebbero saltare.

"Di certo – aggiunge il presidente dell’Opi di Grosseto – se dovesse arrivare anche da noi una terza ondata sarà veramente dura, per non dire ‘matematicamente impossibile’ stare dietro a un’impennata di casi e allo stesso tempo a una vaccinazione a tappeto. Tra tamponi sul territorio, tamponi a scuola, vaccini alle fasce di popolazione prioritarie, più tutto ciò che riguarda i servizi generali che seppur a scartamento ridotto un minimo dovrà pure funzionare sarà molto difficile fare una stima di quanti professionisti serviranno. Di certo non pochi".

E poi c’è da mettere nel conto che gli infermieri sono esseri umani, anche loro possono ammalarsi contraendo il Covid19 come purtroppo già accaduto nel 2020. Nonostante questa sia una ovvietà, sono decine, se non centinaia gli infermieri che ancora oggi non possono essere vaccinati perché non ammessi alla prenotazione. Anche se rientrano nella prima priorità non riescono a ricevere il vaccino probabilmente per scarsità di dosi. "È il classico caso in cui la domanda supera l’offerta – prosegue Draoli –. Dall’osservatorio privilegiato dell’Ordine provinciale, posso dire che registriamo un numero molto elevato di colleghi che sono pronti a vaccinarsi, ma che non riescono ad accedere al sistema delle prenotazioni e scrivono proprio all’Ordine per capirne il motivo e per sapere quando arriverà il loro turno. C’è una forte determinazione ad assumere il vaccino da parte degli infermieri derivante da un grande senso di responsabilità". È evidente che la protezione della categoria degli infermieri va a incidere fortemente anche sul relativo fabbisogno di figure professionali. 

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