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estarDi seguito la lettera indirizzata alla Direzione Generale ESTAR con cui gli OPI Toscana hanno già aperto interlocuzioni in merito:

"Gentilissimo Direttore
la presente per condividere delle segnalazioni che ci giungono da alcuni nostri iscritti in merito all'imminente concorso per infermieri ESTAR.
Parrebbe che ad alcuni candidati sia stato fatto notare che  in caso di positività alla Sars-Cov2 prima degli scritti il candidato NON potrà sostenere l'esame ed è quindi formalmente fuori dal concorso.
Comprendiamo le difficoltà organizzative di un concorso in piena pandemia, ma proprio perché siamo in piena pandemia non possiamo assolutamente permetterci, non come Ordini o come ESTAR, ma come intero
Sistema Paese e come cittadini  di perdere professionalità preziose e necessarie al nostro Sistema Sanitario Regionale.
le chiediamo quindi di attuare tutti i possibili percorsi per garantire la sostenibilità dell'esame per i casi di infermieri covid positivi, e solo su questi, che non possono essere discriminati in virtù di una
situazione epidemiologica che riguarda, beffa su beffa, proprio gli infermieri in primis per probabilità di contagio visto che molti di loro già stanno lavorando altrove.
Come Ordini ci mettiamo a vostra completa disposizione per supportare ogni possibile strategia volta a garantire l'immissione di colleghi in tempi celeri anche attraverso la tutela di infermieri COVID positivi iscritti al concorso.
Certi di un Suo rassicurante intervento in merito alla criticità segnalata  porgiamo distinti saluti."
I Presidenti OPI Toscana

insiemeE' stata un'assembela strana e diversa. Un'assemblea a distanza, senza poter accogliere per la prima volta i neo laureati che in questa giornata incontravano l'Ordine più da vicino. Un'assemblea senza saluti e con poca interattività nonostante la piattaforma che abbiamo acquistato e che funziona molto bene. 

Per assurdo è stata però anche l'assemblea più densa nella relazione consuntiva. Mettere in fila questo 2020 da portare in Assemblea ci ha permesso di ricordare un 2020 che da solo vale, nella tragedia, nella resilienza, negli interventi, più di tanti anni messi insieme. Una relazione che ci ricorda quanto il pensiero "abbiamo fatto tanto" arrivi sempre insieme a "abbiamo così tanto da fare ancora". 

Approvati all'unanimità i bilanci che trovate nella sezione amministrazione trasparente, è questa l'occasione insieme ai ringraziamenti per chi ha partecipato anche per diffondere a beneficio di chi mancava la relazione dell'OPI 2020/2021. 

Il file PDF della relazione ha tantissimi hyperlink per chi volesse approffondire le varie tematiche. 

RELAZIONE OPI GROSSETO 2020 / 2021

 

 

 

Grosseto,Fiore piano vaccini venerdì 12 marzo 2021
Comunicato stampa

Pasqualini (Omceo), Draoli (Opi) e Petrucci (Fofi) assicurano: “Il ritiro di farmaci e dispositivi medici è un eccesso di precauzione, molto frequente nel settore, solo che non fa notizia. Non dobbiamo avere timore e rinunciare all’opportunità di vaccinarsi, perché è la nostra arma contro il Covid 19”

 Gli ordini professionali dei Medici, degli Infermieri e dei Farmacisti della Provincia di Grosseto non hanno dubbi sull'efficacia dei vaccini anti Covid in uso e invitano i cittadini ad avere fiducia nella scienza.


Paola Pasqualini, presidente Omceo Grosseto, Nicola Draoli, presidente Opi Grosseto, e Elisa Petrucci, presidente Fofi Grosseto prendono posizione sulla questione dei lotti ritirati del vaccino Astra Zeneca e mettono in guardia i cittadini: “Non fare il vaccino per il timore innescato da questa ultima notizia – dicono - rientra nella sfera delle paure umane irrazionali ma è assai pericoloso per la propria salute”.

“Il ritiro di lotti di farmaci o dispositivi medici – continuano - è un meccanismo di eccesso di precauzione molto frequente in ambito sanitario. Questo altro non è che un atto a tutela della salute dei cittadini e che dimostra la trasparenza, la serietà e l'affidabilità del nostro servizio sanitario nazionali. Chiunque lavori in sanità riceve decine di informative su lotti sospesi e ritirati proprio perché il meccanismo di farmacovigilanza e dispositivo vigilanza lavora con zelo e scrupolo.

Nessuno di questi ritiri finisce in prima pagina, mentre è comprensibile che questo abbia trovato una eco mediatica importante. Forse non tutti sanno, ad esempio, che le segnalazioni di qualsiasi evento si giudichi o si sospetti avverso può avvenire anche direttamente dal cittadino al link https://www.aifa.gov.it/moduli-segnalazione-reazioni-avverse e che tutti i database sono liberamente consultabili. Per noi che lavoriamo nella salute, insomma, sono prassi del tutto normale e consolidate di cui non aver nessun timore, ma anzi, da cui attingere con ancora maggiore fiducia in un sistema che è garante al punto da esaminare con attenzione ogni minino effetto segnalato”. A queste informazioni, gli ordini aggiungono anche un altro dato importante: l’Ema l’agenzia europea per i medicinali, ha segnalato che negli ultimi tempi non si è registrato un aumento dell’incidenza delle trombosi tra la popolazione. “Nell’Unione Europea sono stati rilevati 30 casi su quasi 5 milioni di individui vaccinati con AstraZeneca fino a oggi, un dato non difforme a quello di altri periodi e in assenza del vaccino. Anche qualora ci fosse un nesso causa – effetto, decisamente improbabile, stiamo parlando dello 0,0006%.

Il tasso di letalità invece per il Covid 19 è Il 3,5% dei positivi a livello nazionale”. “È chiaro – aggiungono Pasqualini, Draoli e Petrucci – che non devono essere solo i dati a guidarci. In un momento in cui ancora scarseggiano le dosi rinunciare alla più grande opportunità di proteggere noi stessi e gli altri per un evento che è prassi quotidiana nella sanità ed è ancora tutto da dimostrare è un atto che non possiamo permetterci come Paese, né eticamente né moralmente, oltre che estremamente pericoloso”. E per rendere più chiaro l’esempio i presidenti dei tre ordini si rifanno alla cronaca. “Qualche tempo fa si iniziò a dare notizia di cellulari che, a causa di un grave difetto di fabbrica, esplodevano improvvisamente, con danni anche mortali. In quel caso la correlazione era evidente eppure, siamo certi, nessuno ha smesso di utilizzare il cellulare, anche se della marca e del modello incriminati. Ecco perché la paura su questa notizia è comprensibile, ma del tutto immotivata. Andiamo avanti con fiducia e insieme per sconfiggere questa pandemia con l'unica arma che abbiamo a disposizione: la scienza”.

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