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Nel giorno dedicato agli operatori sanitari e socio-sanitari e del volontariato (il 20 febbraio, come da legge 155/2020) la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI), con oltre 454mila iscritti, si è rivolta a tutti gli infermieri inviando loro una lettera  in cui tra l’altro si chiede, nel rispetto delle norme anti Covid, un minuto di silenzio a inizio di ogni turno di lavoro per onorare la memoria di tutti gli operatori sanitari, non solo infermieri, e di tutti i cittadini deceduti per Covid. 

Potete leggere tutta la news della FNOPI, con alcune statistiche e la lettera della Presidente Barbara Mangiacavalli CLICCANDO QUI

Anche OPI Grosseto ha aderito all'iniziativa con ampio risalto mediatico locale. Trovate la news con alcuni inserti mediatici CLICCANDO QUI

Qua sotto trovate la clip dell'intervento del Presidente Nicola Draoli ripreso da TV9 e la locandina uscita su Il Tirreno il giorno 20 febbraio. 

giornata 20 febbraio 2021

 

minuto di silenzioComunicato Stampa del 18 febbraio 2021

GROSSETO – Un minuto di silenzio, all’inizio di ogni turno di lavoro, nella prima Giornata nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato che si celebra il 20 febbraio. È la richiesta che arriva dalla federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche ed è rivolta a tutti gli iscritti con l’obiettivo di ricordare tutti gli infermieri che hanno perso la vita a causa del Covid.

“Un gesto simbolico – dice il presidente di Opi Grosseto Nicola Draoli – che ci sembra importante e doveroso fare, non solo a dimostrare il nostro rispetto e il ricordo che tributiamo a tutti i colleghi che non ci sono più per questo terribile virus e che sono stati spesso contagiati sul posto di lavoro, ma soprattutto per ricordare che la nostra professione, come ha dimostrato la pandemia, rappresenta il punto di contatto tra la Scienza e l’umanità.

Noi infermieri insieme a medici e operatori sanitari, in questi lunghi mesi dallo scoppio della pandemia siamo stati, per molti pazienti, l’unico contatto con il mondo esterno e abbiamo dovuto, al lavoro di cura che è il nostro scopo professionale, unire un altro aspetto imprescindibile nel nostro campo: l’umanità.

E il minuto di silenzio che faremo e che chiediamo di rispettare deve anche essere un momento per riflettere su questo e per continuare a svolgere il nostro lavoro, come abbiamo dimostrato, con cura, professionalità, spirito di servizio. Molti di noi sono stanchi e provati dall’ultimo anno, ma dobbiamo essere consapevoli del ruolo fondamentale che svolgiamo ogni giorno, non solo in questo momento ma sempre”.

“Ringraziamo – conclude il presidente Draoli – l’azienda sanitaria Usl Toscana sud est e i diversi responsabili e i direttori delle strutture private che permetteranno di osservare questo minuto di silenzio, compatibilmente con le esigenze di servizio”.
 

Leggilo su LA NAZIONE - IL TIRRENO

Fiore piano vacciniI dati parlano chiaro. Gli infermieri Toscani si vaccinano adempiendo al loro mandato deontologico, professionale ed anche etico, nel rispetto degli altri, di loro stessi, e soprattutto nel rispetto della drammaticità e dei morti causati da questa pandemia.

 

I dati sono in chiaro su https://vaccinazioni.sanita.toscana.it/.

Oggi, 17 febbraio, gli infermieri sono la professione più vaccinata in Toscana sia in senso assoluto che relativo.

Infatti, ad esclusione della voce "altro", troviamo subito gli Infermieri con quasi 17.000 vaccinazioni. Stiamo parlando del 14.4% di tutti i vaccinati che è la % più rappresentativa sempre dopo la voce "altro". Seguono poi gli ospiti delle RSA, il personale scolastico e i medici. Ma attenzione. Gli infermieri sono anche nella voce "altro" che ricomprende gli operatori delle RSA e degli istituti privati convenzionati. Quindi, pur non riuscendo ad avere una stratificazione dei dati chiari, il numero è ancora maggiore.

Stiamo parlando di quasi il 70% di tutti gli infermieri iscritti agli Ordini della Toscana. 7 infermieri su 10, che siano liberi professionisti, dipendenti pubblici o privati o altro ancora.

Un segnale, quindi, di grande peso e valore di cui andare fieri

 

 

 

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