La buona notizia: L'ordine degli infermieri è sempre più a portata di mano e ci saranno importanti novità in tema di ricambio e trasparenza. Qui il link: http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=51480
Parlare di Ordini e Collegi è forse come il Jazz. (in realtà il jazz in questa metafora era associata a riferimenti scatologici ma lasciamo perdere), piace solo a chi negli ordini e collegi ci sta. Ed è un peccato. Un peccato perchè l'Ordine dovrebbe essere sentito come un qualcosa di fortemente appartenente alla comunità professionale ma se ciò a volte non accade un perchè bisogna porlo. Potremmo fare, come nel management, diagrammi di causa effetto, griglie swot e chi più ne ha più ne metta.
In realtà la questione penso sia molto semplice.I consigli fanno fatica a coinvolgere ed aggregare, molte battaglie politiche non vengono recepite come importanti da buona parte dei colleghi, siamo molto ancorati ad ottenere risoluzioni contrattuali e sindacali piuttosto che professionali, siamo stanchi e demotivati, c'è una forte sete di azioni eclatanti e violente piuttosto che dibattimenti, posizionamenti e pressioni, c'è un pregiudizio grosso come una casa da abbattere, c'è una tassa obbligatoria che renderebbe antipatico l'ordine anche se a guidarlo fosse Papa Francesco. Giunto alla fine del mio secondo mandato credo che il Collegio di Grosseto si sia contraddistinto, al netto delle iniziative tangibili e documentate di spessore più pragmatico, se non altro per il tentativo costante e cocciuto di essere trasparente, accogliente, inclusivo e disponibile creando un livello di informalità accanto alla forma istituzionale teso al fine ultimo di creare senso di identità comunitaria professionale. Eppure ancora oggi tanti colleghi sono convinti, ad esempio, che i consiglieri facciano questo di lavoro, che prendano gettoni di presenza strabilianti, che abbiano distacchi favori e chissà cosa.Un po' la sindrome del sospetto generalizzata e rivolta a chiunque abbia un ruolo isituzionale che in questi anni va per la maggiore. Ma si capisce. Si comprende. Ho imparato che come fai sbagli, che il ruolo istituzionale crea muri comunque, ed è una banalità di un vero clamoroso.