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Dal primo piano della Federazionepensione Nazionale Collegi IPASVI

Una buona notizia - anche se resta il neo del mancato riconoscimento di “lavoro usurante” ma solo di quello "gravoso" - quella della possibilità dal 17 giugno al 15 luglio per gli infermieri in determinate condizioni di presentare la domanda per la cosiddetta “Ape sociale” per essere ‘accompagnati alla pensione’ prima di raggiungere l’età e i requisiti di legge. Una indennità che vale come la rata mensile di pensione al momento dell’accesso alla prestazione (se è meno di 1.500 euro) o uguale a 1.500 euro se la pensione è pari o maggiore di questo importo. [leggi tutto su ipasvi.it alla pagina http://www.ipasvi.it/attualita/ape-sociale-mangiacavalli-ipasvi-ldquo-una-buona-notizia-ora-si-riclassifichi-la-professione-come-usurante-rdquo--id2127.htm]

 

infermiereQuesta è una storia vera. Corso di formazione. Numerosi interventi di docenza. Mi sono segnato senza modificare niente alcuni concetti espressi. Eccoli:

Bisogna imparare a prendersi cura, non solo a curare.

Il tempo di ascolto è tempo di cura a tutti gli effetti.

Bisogna imparare a pianificare il ritorno a casa e andare oltre il trattamento dell'acuzia.

Importante la valutazione del contesto familiare e di comunità.

Un conto è la malattia, un conto è la salute. Puntare alla qualità di vita e alle aspettative delle persone.

Curare non vuol dire sempre guarire.

Per alcuni pazienti sarebbe meglio partire dai bisogni prima che dalla malattia.

Beh direi che il mandato della professione infermieristica, la sua radice storico culturale, il suo approccio laterale e trasversale al solo trattamento diagnostico e terapeutico (nel senso farmacologico), la famosa e a tratti vituperata visione olistica, è ben rappresentato. La solita lezione di infermieri agli infermieri, perdonatemi la brutalità. Però dimenticavo il particolare più importante: I docenti che hanno detto tutto questo sono medici.

Ora questo aspetto suscita in me pensieri contrastanti e vorrei confrontarmi con voi tramite la pagina facebook se avete voglia. Questi concetti, questa visione, la presa in cura, il prendersi cura, l’approccio oltre la malattia definita per parametri biometrici, sono elementi cardine del nostro agire da sempre. Sono gli elementi che ci hanno sempre caratterizzato nella nostra visione assistenziale; il nostro mandato di advocacy; che si concretizzano nella nostra parte autonoma ed intellettuale attraverso gran parte delle pianificazioni caratterizzando gran parte delle nostre tassonomie scientifiche:

Leggi tutto: L'identità degli infermieri e dell'infermieristica

folder iconIn questi giorni suscitano preoccupazione alcuni post sui social e articoli sul web in merito ad un percorso di definizione in seno alla nuova partita contrattuale di tale "COSS", collaboratore socio sanitario, che rappresenta una sorta di evoluzione delle competenze dell'OSS. In particolare si segnala la funzione di somministrazione terapeutica su diretta attribuzione medica. Una specie quindi di OSS Specializzato, che in Toscana già conosciamo ma che non è mai stato riconosciuto operativamente, con l'aggravio però di non rispondere  all'infermiere e intravedendo quindi azioni autonome nella somministrazione terapeutica.

La Federazione mette definitiva chiarezza: la proposta (che arriva dal Migep) è sempre ferma dal 2012 e non ha avuto alcun seguito né risulta essere in discussione in Parlamento. Copiamo Incolliamo testo della Circolare 42/2017 FNC a firma Barbara Mangiacavalli:

"Sono pervenute segnalazioni in merito ad un possibile incardinamento della figura del Collaboratore Socio Sanitario (COSS). Nel merito si fa presente che la questione “OSS” è stata esaminata a fondo sino a luglio 2012 da uno specifico Tavolo tecnico “Ministero-Regioni su ruolo, funzioni, formazione e programmazione del fabbisogno dell’operatore sociosanitario”, istituto presso il Ministero della Salute.
A tale tavolo partecipavano la Direzione Generale delle Professioni Sanitarie del Ministero, il Coordinamento della Commissione Salute delle Regioni, le Segreterie nazionali di Cgil-Fp, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials, Fsi–Usae, Nursing Up,
questa Federazione Nazionale, la Federazione Nazionale Collegi Ostetriche ed il Migep.
È stato predisposto un documento sottoscritto anche da questa Federazione e inviato a suo tempo a tutti i Collegi.
Il documento non ha però avuto alcun seguito, vista anche la significativa diversificazione delle proposte avanzate dal MIGEP.
Risulta pertanto alla scrivente Federazione che nulla si è modificato rispetto allo stato precedente e che tale documento non è in discussione in nessun ambito parlamentare."

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