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badanteIl Progetto, che andrà definito successivamente con una convenzione tra le parti, intende assolvere a due principali scopi. Dare un supporto affinchè i nostri concittadini siano assistiti da un caregiver più consapevole delle problematiche sanitarie. In secondo andare ad affrontare trasmettendo con chiarezza ed autorevolezza il limite e la demarcazione che esiste tra un assistenza generalista non professionale ed un assistenza infermieristica. Troppo spesso, infatti, si ingenerano confusioni all'interno di un ambito, quello dell'assistenza domiciliare continuativa ad opera di figure non professionali, che sfociano poi nell'abuso di professione a danno della sicurezza dei cittadini.

Per questo l'Ordine Infermieri di Grosseto, con modalità non onerose, effettuerà dei corsi di formazione alle badanti che intenderanno usufruirne e che andranno quindi a costituire un elenco depositato presso il Comune di Grosseto assolutamente non vincolante per committenti e badanti stesse. È bene ribadire che i corsi non sono professionalizzanti, anzi il Collegio di Grosseto in questo senso è ulteriore elemento di garanzia per un percorso di educazione sanitaria per laici che mira ad evitare quelle zone grigie che, spesso, riscontriamo in corsi simili che -causa il mercato in espansione - nascono sempre più spesso.

La badante potrà quindi anche capire i limiti della sua figura ed offrire un servizio più attento e consapevole al suo assistito.

I dati nazionali parlano chiaro: "per risparmiare, 24,2 milioni di italiani hanno ricevuto almeno una prestazione infermieristica da una persona che non è infermiere.  È l’area della inappropriatezza, amplissima e coperta da figure diversificate che si improvvisano infermieri per una o più prestazioni. 10,7 milioni di persone hanno fatto ricorso ai non infermieri al Nord, 5,3 milioni al Centro e 8,3 milioni al Sud-isole. Durante l’ultimo anno, ha ricevuto almeno una prestazione infermieristica da parente/conoscente il 31,1% dei cittadini, da Oss il 16,1% e da personale infermieristico non qualificato (es. badante) il 14% degli italiani.

Intermediazione amica. È questo il focus che l'Ordine di Grosseto vuole portare avanti. Dopo il progetto cerco/offro lavoro che mette in diretta comunicazione infermieri liberi professionisti e cittadini dobbiamo adesso capire meglio e governare al meglio il mondo dell'assistenza non qualificata. Ecco perchè questa collaborazione con il Comune di Grosseto assume valore particolarmente elevato.

LINK presentazione dell'Assessore Milli: https://www.ilgiunco.net/2017/09/04/al-via-la-collaborazione-ipasvi-un-corso-per-formare-badanti/

caino e abeleCari amici e colleghi,

In questi anni, insieme a tanti posizionamenti e iniziative, abbiamo sempre tentato di coagulare e far riflettere su tematiche  di buon senso valoriale utili allo sviluppo non solo professionale ma del sistema in cui i professionisti operano. Lasciatemelo fare un altra volta prima delle elezioni.

Leggo un articolo di Nurse 24 dove una collega racconta con sincerità e schiettezza la sua esperienza nell'esser passata da  infermiera clilnica ad infermiera coordinatrice presso la Direzione e dei pregiudizi e difficoltà che sta incontrando nei rapporti con i colleghi dopo avre cambiato "pelle" lavorativa. Sui commenti della pagina facebook arriva una mitragliata di luoghi comuni ai danni della collega coordinatrice di una cattiveria e di un qualunquismo impressionante.

Viviamo di sterotipi secondo i quali un infermiere dirigente è un farabutto, un infermiere coordinatore un nemico, un infermiere ricercatore un imboscato...ma dirò di più...tendiamo a fare la guerra ideologica pure su un collega che non lavora più su turni o che magari si occupa di un servizio seppur in ambito sanitario diverso dall'assistenza diretta.

Diciamoci subito una cosa. Se tali pregiudizi esistono è sicuramente perchè negli anni noi infermieri abbiamo preso spesso il peggio delle altre professioni più storicamente blasonate e, dismessa la divisa da corsia, ci siamo scollati dalla componente identitaria della professione.

Leggi tutto: L'unica lotta di senso è la lotta per pretendere le migliori persone

aipamm 001 minLa AIPAMM Onlus è un'associazione, presieduta dal Prof. Giovanni Barosi dell'Ospedale San Matteo di Pavia, che sul territorio nazionale si occupa in maggior modo della ricerca scientifica per lo studio e la cura per le malattie mieloproliferative croniche, oltre  che di fornire supporto e informazione ai pazienti affetti da tali patologie.

AIPAMM, in  collaborazione con *Admo* e *Avis*, per il prossimo *23 e 24 settembre* ha organizzato due giornate di sport e informazione denominate *AIPAMM DAY:* il *23 settembre dalle ore 14*, un convegno dal titolo “*Il ruolo delle società scientifiche nella promozione delle associazioni di pazienti”, *i cui temi verteranno sulle patologie mieloproliferative croniche, sulla donazione e trapianto del midollo osseo.

La mattina del 24 settembre con partenza alle 10.30 prenderà il via la terza edizione dell'*AIPAMM RUN – memorial Giancarlo Rossi*, gara podistica di solidarietà e raccolta fondi nel parco cittadino con musica dal vivo con la locale band The Uncertain e tante altre associazioni sportive e non che stanno aderendo all’iniziativa.

Clicca sull'immagine per ingrandire.

 

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