Questo sito web utilizza i cookie, anche di terze parti, per migliorare la navigazione. Utilizzando il sito si intende accettata la Cookie Policy.

tribunaleIn breve. La madre non vuole tagliare il cordone ombelicale per seguire una pratica pericolosa e non scientifica chiamata "Lothus Birth". Il figlio è a rischio di morire. I medici chiamano la Procura per sapere come comportarsi. La Procura ovviamente intima di procedere per salvare la vita al bambino.

Una storia che ci dimostra l'assurdità che la medicina difensiva oggi manifesta. L'operatore sanitario agisce anche in stato di necessità su tutela della vita del suo assistito. La risposta del Procuratore è infatti spiazzante: "la mission è salvare vite...evitare le denuncie è impossibile ma qualora arrivasse archivieremo. Se al contrario il neonato fosse morto in assenza di intervento, in quel caso sì che avremmo aperto un fascicolo di indagine." Inquieta quindi che si debba aver così paura di intervenire per salvare vite, quando l'intervento appare contrastante con volontà soggettive irricevibili e per lo più su una terza persona (in questo caso il figlio), e richiedere il supporto della Procura come se questa ci deresponsabilizzasse. Il tema poi tratta i rapporti fiduciari incrinati e l'atteggiamento ostile verso la medicina ufficiale. L'argomento è complesso ma questa vicenda è particolarmente significativa per molte riflessioni.

Link alla notizia: http://www.repubblica.it/cronaca/2017/09/17/news/friuli_partorisce_e_rifiuta_il_taglio_del_cordone_medici_dell_ospedale_chiamano_la_procura-175727227/

profilo professionale23 anni fa. Molti che leggeranno queste righe non erano nemmeno nati. 

Oggi mentre lottiamo per competenze avanzate e specialistiche, prescrizione infermieristica, infermiere di famiglia e di comunità....

Mentre urliamo rabbia e sofferenza per i contratti fermi, per il demansionamento, perchè non siamo capiti dagi assistiti, perchè non ci facciamo capire, perchè la politica e l'ipasvi e i sindacati e i medici e i giornalisti e le badanti e gli abusivi e i dirigenti e i coordinatori e l'università e gli studenti forza lavoro.....

Mentre parliamo di tutto questo, e facciamo bene a parlarne, parliamo di una casa complessa, quasi come un incubo di Escher,  dove litighiamo e ci affaniamo sulle porte, le scale, le colonne, le pareti, gli arredi.

Poi piove e alziamo lo sguardo e ci accorgiamo che il tetto non c'è. O se c'è è ora pieno di buchi e non protegge dalle intemperie niente di quello che faticosamente abbiamo inserito dentro la nostra casa.

Il tetto è il nostro profilo professionale. E a volte manca. A volte è rotto. A volte è bello solido che l'Italia è lunga e variegata.  A volte, se noi fossimo gli architetti della nostra casa, non è proprio inserito nel progetto a prescidere. Mi domando quale architetto non inserirebbe il tetto in un progetto edilizio.

Ne leggiamo una parte di questo profilo che, se fosse una persona, ormai voterebbe e guiderebbe l'auto da 5 anni, che probabilmente si sarebbe già laureato, che forse già lavorerebbe, che magari avrebbe già un figlio? (Continua cliccando qui sotto)

Leggi tutto: Il profilo compie 23 anni ed è come un tetto che a volte non c'è. 

 

Enrico PizziGrosseto, 12/09/2017, Di Nicola Draoli

In questo post (per chi legge la news dal sito andate a vedere la pagina facebook del Collegio a partire dalle ore 16 di oggi) ospitiamo nei commenti il giornalista Enrico Pizzi per permettere agli infermieri di Grosseto di capire e ragionare sui rapporti tra la professione e i media. Enrico Pizzi si è gentilmente messo a disposizione per rispondere ai nostri dubbi e alle nostre domande e magari ci chiederà spiegazioni sul nostro mondo.

Perché questo piccolo ma interessante e proattivo esperimento? Lo spieghiamo in questo editoriale.


L'antefatto: Due quotidiani nazionali utilizzano un titolo  decontestualizzato e lesivo per l'immagine della professione infermieristica. (http://www.ipasvi.it/attualita/morte-per-malaria-di-una-bambina-a-trento-niente-fango-sugli-infermieri-dura-reazione-ipasvi-id2189.htm)

La Federazione Nazionale IPASVI interviene.

Intervengono anche singoli Presidenti e singoli infermieri e pure, lo so per certo, anche dei cittadini. Gli interventi sono sacrosanti, legittimi e dovuti. Ma vorrei sollevare ulteriori riflessioni.

Leggi tutto: Infermieri, IPASVI e Media. Un dialogo interattivo con il giornalista Enrico Pizzi

Servizi On Line

banner amministrazione trasparente

banner amministrazione trasparente

PAGAMENTO QUOTA

banner amministrazione trasparente

Comitato Asilo Nido Aziendale

PEC

 

Cerca nel Sito

Iscrizione Newsletter

banner responsabilita sanitaria v2

Accesso portale

paroladiinfermieresigla

Questione inf.ca in Toscana

Toscana

Tesi di Laurea

tesi

whisteblowing

Uni Logo

badante

Cerco Offro Lavoro

castorina home

Uni Logo

grosseto si vaccina perché

PAsocial

 PosizionamentiInterventi Progetti OPI GR

infermieri informa OPI

Campagne Mediatiche

hoscelto2024 1