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cambiamentoIn tanti si chiedono e ci chiedono, in termini pratici, a cosa porterà questa trasformazione tanto attesa e quindi, come consuetudine, abbiamo deciso di elaborare un documento semplice e fruibile per rispondere ai tanti quesiti che ci sono pervenuti.

La professione non la cambiano solo le norme.

Questo è un punto focale. È un punto sostanziale, è un punto identitario, è un punto valoriale. Mi accorgo che in molti ci poniamo la domanda del “cambiamento” come se ci aspettassimo una trasformazione tangibile e immediatamente esecutiva della professione nel suo esercizio quotidiano. L’Ordine non genera automaticamente una differenza tangibile in questo senso, questo deve essere chiaro. Poiché siamo una professione laureata con una disciplina autonoma, essere una professione ordinata, cioè che ha una dignità equivalente ad altre professioni (Medici, Avvocati, Ingegneri ma anche gli assistenti sociali) è un atto dovuto. Ricordo che l’Ordine è un passaggio atteso quantomeno fin dalla Legge 43 del 2006. I Collegi sono Enti che racchiudono generalmente le figure non laureate (ad esempio i Geometri). Questo atto dovuto può avere impatto solo e solamente con le nostre azioni. A nulla serve avere norme che ci descrivono se nel nostro esercizio quotidiano rinunciamo più o meno coscientemente ad agire secondo quelle norme, o perlomeno rinunciamo a lottare per esercitare secondo quelle norme.

Siamo ciò che decidiamo di essere in ogni momento della nostra vita professionale. Da rappresentante istituzionale posso dirvi ad esempio che probabilmente avrò una voce che sarà se non altro “percepita” più autorevolmente quando mi dichiarerò Presidente di Ordine. Vi assicuro che in più di un’occasione sono stato attaccato, quando difendevo la nostra professione, sulla base del fatto che eravamo Collegio e che, quindi, non rientravamo nel novero di professionisti autonomi e qualificati. Erano attacchi strumentali ed in malafede ovviamente, ma il peso della parola “Collegio” influiva non poco in certe dinamiche. Dopodiché se io, Presidente, mi pongo con scarsa cultura, con scarse conoscenze, con scarsa autorevolezza, poco cambia. Posso essere Presidente di Collegio o di Ordine ma sarò comunque un debole rappresentante. E questo vale per ognuno di noi nell’ambito del nostro lavoro quotidiano. Dottore non lo si è perché lo dice la Legge, Professionista non lo si è perché lo dice il Profilo….lo si è quando ci comportiamo come Dottori, o come professionisti. Non nella imposizione del nome, ma con i gesti, con l’atteggiamento, con lo spessore, con la dignità, con la conoscenza, con la competenza e nulla ha a che fare con quello che stiamo facendo in quel dato momento, sia che stiamo somministrando una compressa o stiamo posizionando un PICC, sia che stiamo praticando manovre d'urgenza o che stiamo accogliendo ed ascoltando le paure di un nostro assistito, sia che stiamo partecipando ad un convegno ma persino ad una discussione su un social o semplicemente camminando in un corridoio parlando con un collega mentre ci osservano (attentamente!) i tanti visitatori in Ospedale.

Leggi tutto: Legge 3/2018 ovvero il passaggio da Collegio ad Ordine. Cosa cambia? Un’analisi “partecipativa”. 

regione.toscanaSi é svolto oggi, 16 febbraio, un incontro tra gli Ordini degli Infermieri della regione Toscana e l'Assessorato alla Salute alla presenza della neo insediata dottoressa Monica Calamai in Direzione Generale.

Con la Stessa, in un clima teso a recuperare un rapporto fiduciario che in questi mesi si stava fortemente indebolendo, si sono definiti una serie di impegni  concreti.  Da subito verranno calendarizzati incontri di consultazione con gli Ordini sulle tematiche professionali e l'avvio di una ricognizione dei tavoli tecnico scientifici e degli osservatori per garantire la presenza multiprofessionale.

Abbiamo avuto conferme e garanzie che non  vi  sarà alcun  taglio  di  spesa  sul  personale e l' impegno ad iniziare una fase costante di collaborazione anche sulle analisi delle varianze che esistono nelle Aziende Regionali, in particolare per quanto attiene ai modelli presenti all interno dei dipartimenti infermieristici. Parole chiave sono state qualità,  competenza,  sviluppo,  formazione,  integrazione,  coerenza ma anche un ' onesta autovalutazione professionale con relativa assunzione di responsabilità. Gli Ordini ci sono e ci sono per lavorare in questa direzione e ci  aspettiamo, ma ne siamo sicuri, che dalle parole  si arrivi ad azioni concrete. 

Che  sia  l'inizio  del  patto  per  l'infermieristica  in  toscana  che  abbiamo  chiesto.

E a proposito di posizionamenti politici....quale modello per un sostenibile e illuminato Servizio Sanitario Nazionale? La Federazione esce oggi con questo importante posizonamento i cui assunti sono stati altri motivi di confronto in Assessorato.  "Mancano Professionisti, mancano anche gli infermieri, tutti lanciano il loro grido di allarme, nessuno si sottrae. A mancare, però, è soprattutto un serio ed equilibrato rapporto tra i professionisti che si realizzi attraverso lo sviluppo delle competenze.

Basta alle manovre demagogiche che affondano il Ssn. Una scelta che oggi condiziona il futuro per i prossimi 30 anni."

Vi anticipiamo tra l'altro che questo posizionamento costituirà una delle basi di una campagna mediatica locale che stiamo preparando dal titolo "Senza Infermieri non c'è salute"

 

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