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penneUnendoci al cordoglio della famiglia Scaramuzzi/Secinaro diffondiamo il prezioso ringraziamento pubblico che è appena giunto alla segreteria dell'Ordine degli Infermieri di Grosseto. 

RINGRAZIAMENTO PUBBLICO PER L'ASSISTENZA DOMICILIARE di Anna SCARAMUZZI vedova SECINARO GENNAIO 2019.

Spinti da un sincero sentimento di gratitudine, in periodi nei quali è sempre più diffuso un senso generale di sfiducia nei confronti della sanità pubblica, ci è indispensabile e doveroso ringraziare pubblicamente tutti coloro che ci hanno aiutato ad accompagnare nostra madre Anna nell'ultima parte del suo percorso di vita. 
Comincerei da Karla Yadira CARDENAS CANTILLANO, la splendida persona che l'ha seguita passo passo, con affetto e professionalità,  negli ultimi  due anni, accudendola nel migliore dei modi.
E' indispensabile anche sottolineare la specifica e notevole professionalità di uno staff di professionisti, caratterizzati da umanità e profondo desiderio di assistere al meglio chi soffre, con i quali la nostra famiglia ha avuto modo di confrontarsi.
Parliamo innanzi tutto del medico di famiglia, Dott.ssa Cristina NASINI: sempre presente, competente, attiva, intraprendente e disponibile, sia in prima persona che nel confronto con i vari specialisti coinvolti nell'assistenza della paziente. Con grande sensibilità e specifica professionalità ha stimolato le suddette cure attivando una rete efficace ed efficiente di sostegno e supporto, sia per la paziente che per i familiari.
Di questa rete è stata parte indispensabile e fondamentale il personale della Onlus LA FARFALLA (la psicologa Dott.ssa Francesca GORI e le infermiere Gaia GHERARDINI, Leda COSTA e Sara CAPECCHI), nonché il reparto di Leniterapia dell'Ospedale della MISERICORDIA DI Grosseto: un ringraziamento soprattutto al primario, Dott. Bruno MAZZOCCHI, alla Dott.ssa Daniela CAPPELLETTI e all'infermiera Nadia FERRARI, per il loro operato e la loro presenza.
Fondamentale ed indispensabile il contatto costante, continuo e l'ottima sinergia tra gli operatori ed i coordinatori sopra menzionati; l'umanità, la sensibilità, la disponibilità di tutti, indistintamente, e la presenza continua, a dispetto degli ostacoli che quotidianamente questi professionisti si trovano a dover affrontare e superare.
Non ci possiamo certo dimenticare neppure della disponibilità delle dottoresse e del personale  della Farmacia BARBANELLA di Ruggeri Rita, che ha supportato e sopperito, anche con un servizio domiciliare di consegna spesso indispensabile, nella fornitura dei farmaci indispensabili alla cura della paziente.
Un GRAZIE che possa raggiungere tutti e che possa essere pubblica la nostra riconoscenza a persone senza le quali, ora, il nostro stato d'animo, in un momento di dolore così profondo, non potrebbe essere talmente sereno nella piena convinzione di aver fatto il meglio sempre, comunque e nella maniera più adeguata.
Con profonda riconoscenza da parte di tutti i parenti di Anna.
                                                   I figli: Cleonice, Domenico e Francesco SECINARO

La Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI) lo dice chiaro: infermiere si può chiamare solo il professionista laureato, iscritto agli Ordini professionali. Ogni altro escamotage configura esercizio abusivo della professione.
E dopo le ultime vicende legate all’operazione “Mondo Sepolto” che ha portato all’arresto a Bologna di operatori che in accordo con alcune imprese di pompe funebri avevano organizzato un vero e proprio mercato delle salme, ma che in modo assolutamente improprio e inesatto sono stati classificati come infermieri, la Federazione, che rappresenta gli oltre 445mila professionisti laureati e iscritti agli Ordini presenti in Italia, ha lanciato una campagna su tutti i social: “  #INFERMIERE© RIPRODUZIONE VIETATA . Nome proprio di professionista laureato, iscritto all’Ordine delle Professioni Infermieristiche, Sinonimi: NESSUNO”.
 
FNOPI porta e porterà avanti la tutela della specificità del nome infermiere e veramente non ne possiamo più dell'abuso del nostro nome. Sta anche a noi tutelarlo, correggere chi si presenta come tale, vigilare, fare rete. Su Grosseto siamo intervenuti pochi giorni fa in merito ed abbiamo creato un ponte sano di verifica con alcuni giornalisti, oggi abbiamo allertato il nostro avvocato su un'altra questione su cui vi aggiorneremo, abbiamo segnalato la confusionaria questione di uno sciopero NON infermieristico ma riportato come tale. La cosa positiva, almeno, è che rileviamo tante segnalazioni spontanee dalla comunità professionale rispetto ad un tempo: segno che siamo stanchi ma che se siamo tutti vigili e uniti possiamo sicuramente ottenere molto di più. 
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