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la consulta delle libere professioni intellettuali costituita in seno alla Camera di Commericio Maremma e Tirreno, di cui l'OPI Grosseto fa parte, invitano gli iscritti interessanti all'evento congressuale gratuito:

"Reti fra professionisti e partecipate da imprese nell'esercizio delle professioni intellettuali"

L'evento si svolgerà a Grosseto, sede Camera di Commercio, il 6 maggio dalle ore 14.30 alle ore 18.30

Consulta convegno 6 maggio 2019 DEF page 0001

regione.toscanaPronto soccorso in Tilt in Regione Toscana? Le delibere per una risposta strutturata già ci sono: prevedono tra l'altro infermiere di famiglia e comunità, see e treat e fast track. Investiamo in quelle. La nota degli Ordini degli infermieri della Toscana.

“Le esigenze di personale nella sanità pubblica, a partire da quelle del pronto Soccorso, non possono essere affrontate a compartimenti stagni e, soprattutto, non può essere penalizzata la carenza degli infermieri, che sono professionisti decisivi per il funzionamento del sistema”. Il coordinamento regionale degli Ordini delle professioni infermieristiche della Toscana, e il suo coordinatore Giovanni Grasso, intervengono in merito all'annuncio della Regione sull'approvazione di due delibere finalizzata alla copertura del fabbisogno di medici, in particolare nel campo dell'emergenza. “Da molte settimane stiamo mettendo sul tavolo della Regione le nostre richieste in merito agli investimenti necessari per il personale infermieristico, senza ricevere risposte certe. Sentire che invece vengono assunti provvedimenti straordinari per soddisfare le carenze di medici ci fa rendere conto una volta di più che al momento delle decisioni il nostro peso specifico, professionalmente indispensabile, viene sistematicamente non valorizzato come la Regione dichiara. Ci stupisce che a fronte di una delibera di riorganizzazione dei PS in larga parte inattuata che puntava su risposte appropriate come implementazione del see and treat e fast track si preferisca puntare a utilizzare ulteriori fondi per immettere medici non specializzati. Siamo sempre più consapevoli che oggi sono per primi i pazienti, pur in presenza di informazioni spesso inesatte o inadeguate sul sistema salute, a richiedere una nostra maggior presenza considerata garanzia di qualità delle prestazioni sanitarie offerte e con competenze certificate. Per questo, forti delle nostre ragioni, delle nostre competenze e del credito che in questo momento possiamo vantare, non siamo più disponibili a tacere di fronte a così evidente sproporzioni di trattamento nel campo delle professioni sanitarie e della sostenibilità del sistema salute. Si investa sul territorio e su modelli moderni. Le delibere in Toscana già ci sono, e riconoscono le competenze infermieristiche nei vari ambiti. Se dobbiamo investire economicamente si investa per renderle attuative”, conclude il coordinamento dei Presidenti OPI della Toscana.

In USA una senatrice, M. Walsh, dichiara che "le infermiere passano il loro tempo in medicheria a giocare a carte". I colleghi statunitensi reagiscono con una delle arme più potenti: l'ironia. Segno di una professione forte, consapevole e riconosciuta che rimanda al mittente senza giustificarsi. Credo che ci sarà stata anche una giusta e legittima risposta formale e istituzionale. Ma quella non è arrivata fino a noi. È arrivata la risposta dissacrante che affronta un'uscita ridicola con atteggiamento intelligentemente e altrettanto "ridicolo". Quale segnale più fiero e sprezzante? E di sicuro ha colpito più forte la senatrice di ogni carta bollata. In 2 giorni hanno infatti raggiunto anche oltre mezzo milione di adesioni a una petizione per far seguire un infermiere durante il turno dalla senatrice. In qualche misura sono riusciti in maniera intelligente far porre l’attenzione sui principali media nazionali al problema del nurse patient ratio. Insomma da un attacco sconsiderato sono riusciti ad ottenere il meglio. Non si possono confrontare i due mondi (italiano e statunitense). Se in Italia vige più la reazione della doglianza e del vittimismo un motivo c'è. Anzi molti. Però ecco: quella statunitense è la risposta di una comunità molto sicura di sé stessa. Mi ha fatto sorridere orgoglioso. Credo che potremmo, anzi dovremmo, prendere spunto alla prossima uscita ridicola di qualcuno.

Il Presidente Nicola Draoli 

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