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Nurse Hero 768x646L'Ordine interviene molte più volte di quanto non si renda evidenza attraverso i nostri canali comunicativi istituzionali. I motivi sono perlopiù legati a questioni di  privacy ed opportunità. C'è stato però un episodio che, pur mantenendo riservato, crediamo sia importante portarvi per lanciare un messaggio a tutti i nostri giovani professionisti.

Siate orgogliosi della vostra professione e non cedete a offerte lavorative poco professionali che si avvicinano più a logiche di apprendistato per mestieri.

Acuni neolaureati ci hanno riportato dei dubbi su opportunità di lavoro poco chiare. Abbiamo chiamato il datore di lavoro per capire e, lo diciamo subito, di illecito non c'era niente. Ma di sgradevole vi era l'atteggiamento dello stesso che continuava a disquisire dei giovani infermieri senza esperienza come fossero dei ragazzini a cui offrire opportunità lavorative non proprio allettanti ma comunque migliori del niente pur di fare esperienza e magari avere più possibilità di inserirsi nel mondo lavorativo. Mi sono molto amareggiato e offeso per questo atteggiamento, facendolo notare chiaramente, tanto che lo stesso datore di lavoro si è scusato con lettera formale rivolta ai giovani colleghi. Una lettera formale che tra le righe - oltre le scuse - diceva chiaramente che da lui non lavoreranno più. Ebbene cari colleghi: voi non avete bisogno di lavorare in strutture che non riconoscono la professione. Che non riconoscono il vostro essere, sì senza esperienza, ma comunque professionisti laureati. Se un'azienda privata vuole professionisti con esperienza li cerchi e li assuma, altrimenti faccia a meno di offrire soluzioni diverse. Molto semplice. Non li trova? Non può essere un problema vostro e nostro. Se vuole far crescere professionisti dentro la sua organizzazione e fidelizzarli offra un percorso chiaramente definito di affiancamento e non di "intanto prendi questo che non puoi pretendere nulla e poi si vedrà". Un percorso incrementale economicamente e di ruolo ma a step chiari e precisi, che preveda con trasparenza il recesso ma anche l'avanzamento. A voi non conviene un limbo che sà di concessione. Non vi conviene mai. Ditevelo forte e senza paura che non vi conviene. Non conviene perchè alimentiamo atteggiamenti di questo tipo. Non conviene perchè la responsabilità professionale di cui rispondiamo in sede civile e pensale è comunque presente. Non conviene perchè la professione non viene aiutata. A fronte della mia domanda: "ma lei con un medico senza esperienza si comporterebbe così?", la risposta è stata: "ma lui è un medico". Amici, colleghi.... dipende sicuramente dall'Ordine cambiare questi atteggiamenti e questa anche quando si muove nella legalità, ma l'Ordine siamo tutti noi e tutti voi.

L'Ordine in questo caso è sì intervenuto informalmente e forse l'Azienda in questione non proporrà più soluzioni alternative ad un'infermiere senza esperienza ma dipende da noi e da voi: avete studiato tre anni senza un ritorno economico, non lasciate che qualche altro mese danneggi voi e la professione.  Ma poi per cosa? per due mesi di esperienza a pochi euro?  Portate con orgoglio il vostro essere professionisti, non abbiate paura di perdere lavoro subito qui e ora. Non è il mondo di qualche anno fa, le opportunità ci sono. Non sono più immediate come prima, non sono più sotto casa, è vero. Ma ci sono. Contrattiamo la nostra professionaltà , non svendiamola. Non temete di perdere treni, abbiate fiducia. Se oggi sarete in tanti a dire no a proposte che non vi rispettano domani la proposta dovrà cambiare per forza. Lo so che qualcuno penserà che è facile dirlo con un posto di lavoro in tasca (è vero!), che ci sono situazioni e situazioni personali (certamente! Ogni situazione personale merita rispetto e ha le sue ragioni) ma è l'unico atteggiamento per cambiare le cose. I colleghi ci hanno ringraziato, e questo mi fa ben sperare. Hanno preferito dire no e mantenere la dignità della loro laurea. Questo "no" porterà solo buoni frutti a loro e a tutti. 

Il mondo del lavoro se cerca un infermiere vuol dire che ne ha bisogno. Diamogli l'infermiere che vogliamo noi, un professionista. Siamo noi a creare il mercato se siamo uniti. Coraggio! restiamo uniti e vicini, noi siamo qui. Cerchiamoci per affrontare insieme le sfide e confrontarci sempre. 

Nicola Draoli 

Quota 100 1Una buona notizia certamente per chi potrà permetterselo e vorrà usufruire di un pensionamento in anticipo rispetto al previsto. Di certo già oggi siamo in carenza organica nel Servizio Sanitario Regionale e le sostituzioni arrivano con tempi eccessivamente dilatati. La Toscana parte da una carenza di infermieri assunti nel SSN di circa 3000 unità secondo il centor studi FNOPI e i conti della ragioneria dello Stato. Gli aventi diritto alla quota 100 in Toscana sono il numero esorbitante di 2246 infermeri. Questo dimostra anche l'elevata età degli infermieri in servizio. Se tutti dovessero usufruire della possibilità il servizio sanitario Regionale cadrebbe letteralmente in ginocchio. L'amara consolazione (amara davvero) è che il nostro stpendio è così irrisorio che moltissimi preferiranno stare al lavoro. Ipotizzando realisticamente un 30% che ne usufruirà arriveremo quindi a poco meno di 700 infermieri che in Regione lasceranno un'ulteriore buco organico, per un totale di quasi 4000 infermieri mancanti all'appello per un'assistenza di qualità e in sicurezza.

E' chiaro il potavoce FNOPI Tonino Aceti: " Il combinato disposto tra l’attuazione di ‘Quota 100’, il mancato superamento del tetto di spesa per il personale sanitario e il blocco del turnover, rischia di essere la formula perfetta per “mandare in pensione” anche il Servizio sanitario pubblico. Se non si adotteranno immediate e profonde contromisure a collassare sempre di più saranno i Livelli essenziali di assistenza già in forte difficoltà e si rafforzeranno le disuguaglianze. Aumenteranno le liste di attesa e le difficoltà di accesso alle cure da parte della popolazione soprattutto delle Regioni in Piano di rientro, aumenterà la conseguente necessità di ricorrere al privato magari utilizzando le risorse derivanti dal reddito di cittadinanza, per chi lo prenderà. Ora servono senso di responsabilità e azioni concrete per far fronte all’emorragia di personale che si realizzerà nel nostro Ssn”.

 

Il tirreno 2019 speciale terza eta 2Oggi nello speciale "terza età" del Tirreno una lunga sezione dedicata all'Ordine dove parliamo della grande sfida del territorio, le criticità legate  all'implementazione di modelli virtuosi e alla carenza di infermieri.

Perchè senza infermieri non possono esistere  modelli assistenziali innovativi validi e sostenibili... e sono i cittadini i primi a chiedercelo.

Buona lettura! (clicca sull'immagine per ingrandire)

 

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