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banner amministrazione trasparenteSi comunica a tutti i soggetti che ne abbiano interesse che in data odierna è stato pubblicato sul sito www.opigrosseto.it la bozza del documento riportante, in forma integrata, il Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione (PTPC) 2019-2021, il Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità 2019-2021 (PTTI).

Come previsto dalla normativa di riferimento (L. 190/2012 D. Lgs. 33/2013, D. Lgs. 165/2001) il documento è sottoposto ad una procedura aperta di consultazione prima dell’adozione finale da parte dell’organo d’indirizzo politico-amministrativo ovvero da parte del Consiglio Direttivo dell’OPI di Grosseto.

Il documento sottoposto a consultazione pubblica costituisce un complesso organico di norme interne finalizzate alla prevenzione della illegalità nell’azione amministrativa ed alla diffusione di una cultura improntata all’etica e alla trasparenza, e per tali motivazioni anche la partecipazione pubblica è un atto fondamentale e prodromico finalizzato a rafforzare le finalità insite nel documento.

Le osservazioni o proposte di modifica che chiunque abbia interesse a proporre devono essere inoltrate esclusivamente alla posta elettronica certificata dell’OPI di Grosseto (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)  indirizzandola al Responsabile dell’Anticorruzione, e dovrà pervenire entro e non oltre il giorno 31 marzo 2019.

 Si ringrazia fin d’ora del contributo che si voglia proporre.

Il Responsabile della Prevenzione e della corruzione                             Il Presidente OPI Grosseto

              Dr.ssa Chiara Menichetti                                                                 Dr. Nicola Draoli

 

PTPC / PTTI   - Risultati valutazione rischio per area

opi toscanaDi seguito il comunicato stampa a firma Ordini delle Professioni Infermieristiche Toscana

Il Patto regionale che prevede lo stanziamento di nove milioni di euro per il comparto sanitario può essere una risposta positiva alle carenze occupazionali nelle strutture sanitarie pubbliche toscane, più volte denunciate  nelle ultime settimane dal coordinamento pro tempore dei Presidenti degli ordini delle professioni infermieristiche della Toscana. 
" La carenza di personale infermieristico è un fatto concreto, allarmante e urgente che sta mettendo in ginocchio la sanità regionale" afferma il coordinamento degli Ordini degli Infermieri Toscani. "All'appello, secondo il centro studi FNOPI e i conti della ragioneria dello Stato, in Toscana mancano 3000 infermieri che rischiano di diventare realisticamente 3700 con la  quota 100 ma - se tutti gli infermieri aventi diritto usufruissero di questa opzione  - potrebbero essere ben 5200. Una emorragia di professionisti insanabile nel breve periodo mentre tanti giovani infermieri toscani stanno ancora aspettando un ritorno a casa e sono assunti da altre Regioni. bene quindi l'input ad accellelare i concorsi e, aggiungiamo, le mobilità. Apprezziamo lo stanziamento per il comparto, anche se è meno della metà rispetto allo stanziamento per la dirigenza se contiamo il personale, e sono assolutamente condivise le preoccupazioni del Governatore Rossi rispetto al clima interno e alla demotivazione dei professionisti. 
Ci auguriamo che la strada intrapresa dalla Regione Toscana, dal Presidente Rossi e dall’assessore Saccardi, oltre a tamponare le carenze già esistenti, tenga quindi conto anche di questa emergenza e costituisca una soluzione che consenta di guardare al futuro senza ulteriori preoccupazioni. Senza infermieri nulla dei modelli regionali sanitari deliberati può essere portato a compimento ”.
 

ARTICOLO IL TIRRENO - ARTICOLO IL GIUNCO - ARTICOLO LA NAZIONE

dialogo logoSi conclude, ma si spera sia solo un primo step, il bellissimo progetto "Dialogo" di Cittadinanzattiva di cui abbiamo avuto l'onore di farne parte. Un grazie di cuore a Maria Platter e Maria Salemme per questa opportunità unica ed importantissima nonché necessaria. 

Il progetto è durato quasi due anni e si è svolto attraverso 16 incontri su tutto il territorio toscano; la finalità è stata quella di "produrre conoscenza e consapevolezza sull’uso più appropriato dei servizi territoriali socio sanitari, stimolando, ove possibile, la crescita della comunicazione, per ridurre la distanza tra le necessità quotidiane del cittadino e le risposte delle istituzioni”.

Il Presidente Nicola Draoli ha partecipato il 16 marzo all'incontro conclusivo ad Arezzo ricordando che oggi i determinanti di salute ritrovano nei servizi sanitari prestazionali solo una minima parte. Questa la sintesi del suo intervento: "Oggi la salute è un concetto soggettivo, personale, fortemente biografico. Si continuano a dare risposte che potevano essere valide 30 anni fa, perlopiù mirate a luoghi certamente non comunitari o includenti come gli ospedali e a risposte iperspecialistiche e riduzioniste che risolvono sicuramente brillantemente il qui e ora, difficilmente  il prima, con difficoltà anche il dopo, ma sicuramente niente di tutto ciò che concorre a far sentire una persona meno malata pur  decretandola "sana" (scarsa rete sociale, infrastrutture assenti, isolamento, mancata istruzione, difficoltà economiche, assenza di welfare). Fondamentale che vi siano strutture ospedaliere, ipertecnologiche, iperspecialistiche. Fondamentali, salvavita, importantissime. Ma necessario investire su percorsi di rete, di comunità, di complessità territoriale, di presa in carico, di prossimità, di personalizzazione. Tantissimi esempi, dalla farmacia dei servizi in particolare quella rurale, gruppi di muto aiuto aiuto e di formazione gruppale preventiva, infermieristica di famiglia e comunità, sanità di iniziativa, tantissima la progettualità che potremmo mettere in campo. Ma ecco che per fare questo abbiamo bisogno di cittadini consapevoli in grado di orientare la politica verso questa direzione. Il corto circuito arriva infatti quando i decisori politici, ricercando un legittimo consenso, orientano le risposte ai bisogni di salute con elementi vecchi e inappropriati ma tangibili, riconoscibili dai cittadini, che suscitano interesse e acclamazione, a partire dalla presenza di strutture di ricovero diagnosi e intervento sacrificando percorsi di presa in cura territoriale diversi. Il cittadino lamenta abbandono, isolamento, frammentazione dei servizi, eppure ha bisogno di consapevolezza sui suoi determinanti di salute perchè altrimenti, pur riconoscendo che non è un singolo intervento sanitario o prescrittivo a risolvere il suo malessere generale e complesso, continuerà a sostenere una vsione sanitaria che non risolve e non contempla il nuovo modello di salute da perseguire. Ecco quindi che Dialogo è necessario perchè si vada oltre l'allenza terapeutica con i cittadini....verso una vera e propria allenza strategica su obiettivi comuni"

 

 

Di seguito tutti gli interventi del Progetto Dialogo che hanno coinvolto OPI Grosseto:

Il Progetto DIALOGO di CIttaodinanzattiva

Convegno dialogo: La relazione dell'OPI

Anche OPI Grosseto sul progetto Dialogo

24 novembre: Laboratori di salute "dialogo". OPI Grosseto presente. E voi?

OPI Grosseto e cittadinanzattiva al lavoro per i cittadini

Dibattito pubblico sulla salute della comunità con cittadinanzattiva il 26 febbraio

Soddisfazione per il progetto alternanza scuola lavoro

Campagna informativa sulla Legge 219/17 

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