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violenza operatoriGrosseto, martedì 11 marzo 2025
Comunicato stampa

Nicola Draoli, presidente Opi Grosseto: “Fondamentale segnalare bene agli organi preposti il problema e senza generalizzare, per tutelare davvero cittadini e operatori”

 

Domani, 12 marzo, è la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari. “Una ricorrenza che arriva – dice Nicola Draoli, presidente di Opi Grosseto – a pochi giorni da una nuova aggressione verso un’infermiera, e per la quale torniamo a esprimere anche pubblicamente vicinanza nei confronti della collega, ma che ci dà lo spunto per condividere anche un’altra riflessione.

Le aggressioni fisiche sono eventi fortunatamente più rari e che, proprio in virtù della loro straordinarietà conquistano giustamente gli spazi della cronaca, ma sono le violenze verbali più o meno esplicite quelle che sono quotidianamente presenti, nel vissuto degli operatori sanitari e sociosanitari. Capita sovente, a mezzo stampa e ancor più spesso sui social media, che si leggano ‘denunce' ai danni di quello che non funziona in sanità. Si tratta, purtroppo, di considerazioni spesso generiche in cui non si evidenzia nello specifico il problema, che può essere un problema strutturale, di manutenzione o un servizio di informazione che non ha risposto nei dovuti tempi, ma diventano, sempre, una contrapposizione tra il cittadino e un generico ‘loro’.

Ad essere messa sotto accusa, così, è la sanità nel suo complesso e questo crea distanza, aumenta la sfiducia e il disappunto dei cittadini che, ricordiamolo, se si rivolgono al servizio sanitario è perché vivono una condizione problematica, di fragilità e di disagio; anche questo è, a nostro avviso, uno degli elementi che produce violenza. Crediamo che sia giusto segnalare, anche e soprattutto nei canali preposti come l’Urp, i malfunzionamenti e le piccole e grandi difficoltà che chi si trova a richiedere servizi pubblici può incontrare, perché dietro alle prestazioni e alle procedure ci sono, comunque, essere umani, ma che si debba fare uno sforzo per non generalizzare ed evitare, quindi, di creare un clima teso, che getta le basi per un comportamento, se non violento, quanto meno indisponente”.

“Accanto a questo – prosegue Draoli – è fondamentale l’educazione degli operatori sanitari e sociosanitari verso le tecniche che portano a disinnescare la violenza e anche l’attività di informazione e sensibilizzazione portate avanti dall’Azienda sanitaria e da altri enti pubblici preposti all’erogazione di servizi ai cittadini. Ma in prima battuta, serve una riflessione condivisa e, di fronte al desiderio comprensibile di denunciare un fatto negativo, anche la correttezza di segnalarlo nelle sue specificità, senza generalizzare prima con i percorsi dovuti. Ecco, credo che proprio partendo da qui, si possa promuovere un cambiamento culturale importante e tutelare, al contempo, i cittadini e gli operatori”.

Grosseto, 7 marzo 2025. Ennesimo caso di violenza ai danni di una collega del PS.

Luca Grechi, vicepresidente di Opi Grosseto:

“Ci troviamo a commentare questa, ennesima, aggressione ai danni di un professionista della sanità a ridosso del 12 marzo, Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza su operatori sanitari e socio-sanitari. Una ricorrenza che, da tempo, vorremmo impiegare per creare un’alleanza con la cittadinanza, perché il tema della violenza ai danni degli operatori non sia appannaggio solo degli addetti ai lavori, ma sia una questione di comunità. D’altra parte, è evidente che, quando si verificano casi di questo tipo a farne le spese non sono solo i professionisti, a cui esprimiamo tutta la nostra vicinanza, ma anche i cittadini: perché si creano tensioni, si determinano ritardi, si altera il normale e corretto svolgimento delle procedure di assistenza. Allo stesso tempo dobbiamo essere consapevoli che, di frequente, le aggressioni sono da attribuire a pazienti con problematiche di tipo psichiatrico, spesso ad alta intensità: si tratta di una tipologia di pazienti per i quali il sistema riscontra sempre più problematiche della presa in carico. Accanto a questa attività di informazione, ovviamente, è importante portare avanti la formazione del personale sanitario: dobbiamo lavorare ancora meglio sulla diffusione delle tecniche di de-escalation da applicare per ridurre il rischio di aggressioni, tutelare i sanitari e, allo stesso tempo, tutelare i cittadini che, se si trovano in presidi ospedalieri, pronto soccorso e punti di primo soccorso, sono comunque persone bisognose di assistenza e in un momento di fragilità della loro vita”.

 

ebdaa72a 6297 454e 81a4 383a6310111fGrosseto, venerdì 7 marzo 2025
Comunicato stampa

 

Professioni infermieristiche: un universo prettamente femminile.
Il 77% degli iscritti all’Ordine è donna "...ma ancora sussistono delle disparità legate soprattutto alla situazione familiare", ricordano Draoli e Marini di Opi Grosseto

Quello delle professioni infermieristiche è un universo prettamente femminile, composto per il 77% da professioniste che hanno un livello di formazione e percorsi di carriera sempre più qualificati.

Per questo, in occasione della Giornata internazionale della donna, l’Ordine delle professioni infermieristiche di Grosseto celebra le professioniste della sanità che lavorano nel sistema pubblico e nel settore privato e, allo stesso tempo, evidenzia gli elementi di disparità di genere e discriminazioni, soprattutto legate alla gestione e alla situazione familiare, che ancora si ravvisano nella società.


“Oggi le dirigenze, le posizioni apicali e le funzioni organizzative  - dichiara Fulvia Marini, presidente della Commissione albo infermieri di Opi Grosseto – sono ricoperte per l’85% da donne e nel nostro albo provinciale abbiamo un numero di 1320 infermiere iscritte a fronte 384 uomini. L’altro dato interessante è che sono sempre le donne le professioniste che, nel mondo infermieristico, cercano nuovi percorsi di realizzazione professionale in Italia: tra i nostri iscritti, infatti, 31 sono donne appartenenti all’Unione europea e 18 extra Ue, a fronte di 3 soli uomini comunitari. Anche relativamente ai corsi di laurea, la percentuale di donne rispetto agli uomini rispecchia gli iscritti Opi: secondo i dati di Almalaurea le donne iscritte ai corsi di professioni sanitarie e infermieristiche sono il 73% a fronte del 27% dei maschi, mentre le donne sono ancora sottorappresentate nella leadership sanitaria, nella dimensione infermieristica  - perlomeno provinciale - il dato è in controtendenza.

Tuttavia resta, nel nostro Paese, quel divario di genere dovuto soprattutto al fatto che, nella nostra società, sono ancora le donne le persone deputate alla gestione assistenziale e sociale extra lavoro”.
Un recente studio condotto lo scorso anno dal titolo “Discriminazioni e benessere professionale”, realizzato dall’Osservatorio pari opportunità di genere nelle Professioni ordinistiche e che ha coinvolto nelle risposte oltre 4mila iscritte, mette in evidenza che il 43.5% delle infermiere ha individuato nella situazione familiare una causa di discriminazione sul lavoro.


“È su questo squilibrio tra vita lavorativa e vita privata – commenta il presidente di Opi Grosseto Nicola Draoli – che emerge una delle differenze più significative, con un carico maggiore per le infermiere rispetto ai colleghi uomini, per la cura dedicata ai familiari che va a sommarsi all’attività lavorativa inficiando spesso benessere psicologico e opportunità professionali”. Il 59,3% delle donne che hanno risposto alle domande dell’Osservatorio ha dichiarato di prendersi cura con continuità e presenza dei figli (contro il 55,3% degli uomini), mentre si occupa dei genitori il 56,1% delle donne contro il 47,3% degli uomini.  


“Per questo – aggiungono Draoli e Marini – occorre lavorare per promuovere una nuova cultura della parità, provando anche a creare le condizioni affinché il carico di ‘lavoro’ domestico e familiare non sia solo attribuito alle donne. Accanto a questo, servono nuovi strumenti di conciliazione vita-lavoro e Opi Grosseto sta lavorando in questo senso, anche attivando una serie di convenzioni con soggetti attivi sul territorio, che possano permettere ai nostri iscritti di fruire di servizi a tariffe più vantaggiose. Cogliamo l’occasione per invitare tutte e tutti gli interessati a contattarci”.

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