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ConsegnaMascherinePizzetti 300x225500 mascherine ffp2 sono state donate dall’Ordine degli infermieri di Grosseto alla Rsa Villa Pizzetti. “Abbiamo ricevuto dal Ministero della Salute oltre 1700 mascherine – spiega il presidente dell’Ordine Nicola Draoli – e abbiamo deciso di donarle alla strutture del territorio che ne hanno bisogno”. Si parte dalla Rsa Villa Pizzetti, quindi, ma nei prossimi giorni anche altre residenze per disabili e anziani, auto e non autosufficienti, potranno riceverle: “Vogliamo privilegiare le strutture che ne hanno realmente bisogno, perché hanno casi positivi o sospetti al loro interno, e per questo abbiamo deciso anche di raccogliere eventuali richieste: chi lo ritiene può scrivere un’email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e noi li contatteremo”. Le strutture residenziali, infatti, sono luoghi in cui la tutela degli ospiti e del personale è fondamentale per evitare il diffondersi del contagio; le mascherine ffp2 sono dispositivi dotati di un filtro particolare, che protegge le vie respiratorie, e sono le più indicate per chi opera in ambito sanitario.

La decisione di partire da Villa Pizzetti, quindi, non è casuale, vista la presenza di persone affette da Covid-19 all’interno della struttura e la fornitura di mascherine servirà a coprire il fabbisogno di infermieri, oss e altro personale per un mese. “Un gesto che apprezziamo – dice Fabrizio Boldrini, direttore di Coeso Società della Salute – che dimostra, ancora una volta, come la capacità di fare rete sia una delle qualità più importanti nel nostro territorio. In questo momento la struttura non ha carenza di dispositivi di protezione individuale, ma la difficoltà di reperire il materiale è oggettiva. All’inizio di questa emergenza, tra l’altro, ha rappresentato un problema grave e anche in quel caso si è creata solidarietà tra le cooperative che lavorano nelle strutture del territorio. Questa donazione da parte dell’ordine è l’ennesima riprova della solidarietà tra le figure professionali che operano nel settore della salute. Invitiamo quindi tutte le residenze che hanno necessità oggettive a contattare l’ordine degli infermieri, data la grande disponibilità che sta dimostrando”.

rsaDi seguito le richieste OPI Toscana
Al Governatore Enrico Rossi
All’assessore al Diritto alla Salute Stefania Saccardi
Al Presidente della Commissione Sanità Stefano Scaramelli
Al Responsabile di settore Politiche per l’integrazione socio-sanitaria Barbara Trambusti
e agli organi di stampa. 
Un breve documento con le analisi NON NUOVE degli Ordini che ha già trovato apertura istituzionale.
 
Dopo il commissariamento di decine di RSA Toscane è giunta adesso l’ora di dare applicazione di quanto gli Ordini delle Professioni infermieristiche della Toscana chiedono da anni formalmente.
E’ necessario rivedere immediatamente i criteri di accreditamento regionali per le RSA a partire dal DPGR_15R_2008 riconoscendo da subito elementi qualitativi professionali per incidere su processi ed esiti di cura, protezione e sorveglianza.
E’ opportuno che la figura assistenziale di base sia un Operatore Socio Sanitario, eliminando una volta per tutte corsi professionalizzanti che il sistema pubblico sanitario non accoglie più da anni a differenza delle RSA come ADB, OTA e OSA.
Obbligo di un coordinamento professionale infermieristico adeguato alla L 43/2006 con almeno un master di primo livello in funzioni di coordinamento ed una dirigenza di natura sanitaria , e non di una generica dirigenza con una nebulosa esperienza gestionale come descritto dalla norma che lascia alla discrezionalità e alla fantasia delle singole strutture il delicato comando strategico professionale.
Definire in modo più chiaro e netto che la formazione continua dei professionisti è in capo alla struttura che ha il dovere e l’obbligo di formare i suoi dipendenti coerentemente al contesto socio assistenziale della struttura in particolar modo nei moduli assistenziali più complessi. La formazione degli operatori è un elemento cardine nel quale la maggior parte delle RSA non ha mai investito e sul quale le commissioni di vigilanza non hanno strumenti di impatto.
Modificare il mero calcolo del minutaggio per passare ad un coefficiente operatore/paziente modulato sulla complessità assistenzile per garantire un adeguato rapporto infermieri-OSS/Pazienti che permetta una vera assistenza personalizzata.
Rendere obbligatoria la presenza di un infermiere esperto nelle commisioni di vigilanza.
Sono pochi e semplici passaggi che chiediamo da anni per ribaltare una volta per tutte il sistema di monitoraggio ed accreditamento fino ad oggi eccessivamente centrato sui settori dei dipartimenti tecnici sicuramente importanti ma, come abbiamo visto alla prova dei fatti, del tutto secondari rispetto agli elementi professionali.
È il momento di rendere le RSA strutture con un elevato standard qualitativo professionale, con sistemi di controllo pubblico orientati in tal senso. Chiediamo l'immediata apertura di un tavolo di confronto istituzionale per cambiare ora e per sempre questo cruciale e fondamentale spaccato della nostra salute.
 
Firmato dai Presidenti OPI Toscana

Cominciano a partire con il bando della task force della protezione civile verso le Regioni più colpite dalla pandemia anche i colleghi grossetani. I colleghi ci hanno chiamato per condividere l'emozione e l'orgoglio di fare la loro parte in questo momento difficile.

Questo ci ha reso, oltre che orgogliosi, felici nel sentirci una comunità professionale unita e coesa. Grazie ragazzi, la vostra competenza é preziosa !

Buon lavoro a Fabio Ugolini, Catia Baldinacci, Cristina Curbis, Cristiana Incagli, Nazareno Patania, Paola Stecca. Fateci sapere se ci sono altri colleghi coinvolti. Siamo con voi!

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