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opitoscana dematerializzataOpi Toscana chiede che venga rivista la disposizione in merito alle integrazioni sulla ricetta dematerializzata nel trasporto sanitario. Alla luce anche del visto il notevole sviluppo riservato alla figura infermieristica all’interno dei più recenti provvedimenti della Regione Toscana, che manifestano una visione opposta alla natura della comunicazione.
«Come Ordini delle Professioni Infermieristiche della Regione Toscana siamo a scrivere la presente per manifestare la nostra contrarietà in merito a tale integrazione – si legge in una lettera dell’Ordine diretta all’assessore regionale alla Sanità Simone Bezzini e al direttore generale della sanità Federico Gelli -. Rileviamo come tale disposizione vada a collocarsi in una visione ancillare della nostra professione, riservando al professionista infermiere una funzione meramente prestazionale e di natura subordinata, non in linea con l’evoluzione professionale normativa, formativa e scientifica degli ultimi ormai trent’anni. Comprendendo la natura della comunicazione siamo a rilevare come la natura di questa funzione, che si colloca all’interno della natura assistenziale della presa in carico dei nostri assistiti, possa trovare risposta nella completa autonomia professionale dell’Infermiere, nella valutazione dei bisogni e del grado di autonomia del paziente, riteniamo che l’Infermiere possa autonomamente procedere alla convalida della richiesta di trasporto sanitario».
 
Leqqui anche qui: https://tinyurl.com/2bk4dd3z

ricerca alboRingraziamo il Nucleo antisofisticazione dell’Arma dei Carabinieri per aver riscontrato, durante un controllo, la mancata iscrizione all’Albo degli infermieri di una persona impiegata appunto come infermiera in una struttura sanitaria della provincia di Grosseto ed essersi immediatamente messi in contatto con Opi Grosseto per la verifica del caso”.

Con queste parole Nicola Draoli, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Grosseto ringrazia i Nas per i loro operato e coglie l’occasione per ribadire che l’albo degli infermieri, come per tutti gli altri ordini professionali, è pubblico e può essere visionato da chiunque.

“Da anni non si registrava nel nostro territorio l’esercizio abusivo della professione che quindi è un evento, per fortuna, molto raro. Ma questo episodio, che dimostra l’ottima collaborazione che c’è tra istituzioni, ci permette di ricordare che la consultazione dell'albo dell’Ordine è pubblica e molto semplice: datori di lavoro, istituzioni e cittadini possono verificare il possesso dei requisiti necessari alla pratica della professione sul nostro sito www.opigrosseto.it o sul sito della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche. La pubblicità e la trasparenza sul possesso dei requisiti sono elementi che vanno a tutela dei cittadini che fruiscono delle nostre prestazioni professionali – continua Draoli -. La verifica, quindi, è molto importante e non va sottovalutata perché permette con certezza di capire se chi si occupa del lavoro di cura e di assistenza è titolato a farlo ed in regola con gli adempimenti previsti”.


Opi Grosseto pone un’estrema attenzione all’aggiornamento dell’albo e alla verifica dei requisiti come previsto dalla Legge: “E come questo caso dimostra – conclude Draoli – il sistema funziona. La persona individuata adesso dovrà rispondere del proprio operato nelle sedi competenti. Ribadiamo la nostra completa disposizione in particolare con i datori di lavoro ”.

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Grosseto, sabato 15 aprile 2023
Comunicato stampa

L’Ordine delle professioni infermieristiche di Grosseto ricorda che è possibile manifestare il proprio intento di donare in fase di rinnovo della carta di identità e si rende disponibile per azioni di promozione e informazione.

Favorire l’informazione sulla donazione di sangue, tessuti e organi ed educare e sostenere le persone coinvolte nella donazione è uno dei valori degli infermieri, sottolineato infatti dall’articolo 26 del Codice deontologico. Per questo l’Ordine delle professioni infermieristiche di Grosseto si unisce alla celebrazione della XIV Giornata nazionale per la donazione e il trapianto di organi e tessuti, che ricorre domani, domenica 16 aprile.


“Acconsentire alla donazione di organi e tessuti è un gesto di straordinaria solidarietà che mette al centro la salute e la vita delle persone – spiega Nicola Draoli, presidente di Opi Grosseto – e che tutti possono decidere di compiere. Come infermieri abbiamo il mandato deontologico di promuovere questo gesto straordinario e, quindi, cogliamo l’occasione della Giornata nazionale della donazione, per ricordare a tutti i cittadini che è possibile dichiarare la propria disponibilità in fase di rinnovo della carta di identità”.

Sono quasi 2milioni gli italiani che, lo scorso anno, hanno fornito il proprio consenso a donare al momento del rinnovo della carta di identità, come rivelano i dati del report “Indice del dono”, pubblicato dal Centro nazionale trapianti. “Ma ci sono anche tanti italiani, circa 900mila, che non hanno prestato il proprio consenso”, continua Draoli. L’opposizione è più frequente fra i giovanissimi e cresce tra gli ultra settantenni. “Probabilmente perché si tende a pensare che la donazione non sia possibile in età avanzata, ma non è così – precisa il presidente di Opi -. Per questo vogliamo sottolineare l’importanza di questa scelta, che può essere vitale per tante persone: in Italia, oggi, sono circa 8mila coloro che stanno aspettando un trapianto e, tra questi, 200 sono bambini”.
Gli infermieri operativi nel “procurement”, ovvero nelle procedure che possono consentire lo scambio tra un donatore e il ricevente, svolgono un ruolo fondamentale: hanno il compito di effettuare la valutazione del potenziale donatore a cuore fermo o a cuore battente, occuparsi della relazione di aiuto per la famiglia del potenziale donatore, gestire dal punto di vista logistico e organizzativo il processo della donazione.
Il ruolo dell’infermiere è fondamentale, quindi, per promuovere la solidarietà biologica e per diffondere la cultura del dono come atto volontario. “Perché deve essere un’azione responsabile e consapevole – sottolinea Draoli – ecco perché ci teniamo a sostenere l’iniziativa ‘Dichiara il tuo Sì al Comune’, promossa dal Ministero della Salute che, in occasione della Giornata nazionale per le donazione e il trapianto di organi e tessuti sarà lanciata dal Centro nazionale trapianti in collaborazione con l’Anci, l’associazione dei Comuni italiani. Ribadiamo anche la nostra disponibilità ai Comuni del territorio e agli soggetti interessati per realizzare azioni di sensibilizzazione e informazione condivise”.

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