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Da www.fnopi.it 10/03/2020

L’emergenza COVID-19 – come annunciato –  sblocca le assunzioni nel Ssn. Quelle che giorni fa il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha quantificato in almeno 5mila medici, 10mila infermieri e altri 5mila operatori sanitari.

Il decreto legge n. 14/2020: 660 milioni per le nuove assunzioni

A farlo materialmente è il testo finale del decreto-legge 9 marzo 2020 n. 14, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 62 del 9 marzo (lo stesso che contiene il Dpcm che estende a tutta Italia le misure di contenimento per COVID-19) e immediatamente vigente dal 10 marzo 2020. E lo fa anche oltre le graduatorie, che vengono rispettate e i cui iscritti sono i primi a essere utilizzati – eventualmente per il personale sanitario – “conferendo incarichi di lavoro autonomo, anche di collaborazione coordinata e continuativa, di durata non superiore a sei mesi, prorogabili in ragione del perdurare dello stato di emergenza, sino al 2020″: per le assunzioni di medici (specializzandi, anche iscritti al penultimo e ultimo anno di corso) e personale il decreto stanzia 660 milioni per il 2020 (a cui economicamente si aggiungono i 6 milioni per l’aumento delle ore di specialistica ambulatoriale e i 185 milioni per l’acquisto di dispositivi di assistenza ventilatoria).

Leggi tutto: COVID-19: ecco il decreto legge per il potenziamento del Ssn

Tirreno2020 quarto1 1Il Presidente dell’Ordine provinciale degli infermieri e Infermieri pediatrici di Grosseto, Nicola Draoli, rinnova l’invito alla popolazione a rispettare le misure di contenimento e rivolge un incoraggiamento a tutti i professionisti e gli operatori sanitari: “Insieme, tutti uniti, ce la faremo!" Ai cittadini diciamo “aiutateci ad aiutarvi. “

Stiamo affrontando una situazione fuori dall’ordinario. In Maremma probabilmente la situazione percepita dalla popolazione è quella di un qualcosa che non ci riguarda. Ad oggi quello che i più stanno percependo è una limitazione imposta ad alcuni servizi sanitari non urgenti e la privazione di una vita sociale ordinaria e capiamo la frustrazione e il disappunto. Ma non è così.

Oggi abbiamo il privilegio di anticipare e prevenire la situazione che altre Regioni stanno vivendo. Ma abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti.

In questi giorni tutti noi abbiamo ricevuto delle regole da seguire da parte delle Istituzioni. È importante prendere la consapevolezza che queste sono l'unico modo che abbiamo per ridurre i contagi (e quantomeno dilazionarli nel tempo, in modo da ridurre l'iperafflusso alle strutture sanitarie). Oggi è fondamentale che tutti vi si attengano. Verrà il momento in cui tutto questo sarà passato. E sarà allora che potremo concederci e apprezzare maggiormente i "piccoli piaceri" della vita quotidiana. Adesso la cosa più importante è tutelarci e tutelare il bene comune. Perché la situazione riguarda il bene di tutti. I numeri ci dicono che ad essere colpiti più duramente sono anziani e polipatologici, ma non per questo chi è giovane e in buona salute deve essere noncurante delle indicazioni date. I giovani che non avvertono il pericolo hanno comunque degli anziani nella loro famiglia e a loro devono pensare. Ai giovani quindi chiediamo il maggior sforzo di responsabilità nel sospendere le loro attività socializzanti ora e subito. Così come chiediamo supporto a tutti i cittadini a non usufruire se non costretti dei servizi sanitari programmabili, non urgenti, non indispensabili. A non farsi accompagnare se non strettamente necessario.

A nulla serviranno i check point, le mascherine, la chiusura degli ambulatori se la popolazione non si attiene alle ordinanze. Arriverà anche il momento di fare la conta dei danni economici certamente. Ma oggi è importante preservare la salute di tutti ed in particolare di chi lavora in prima linea, infermieri medici e non solo. E’ importante preservare la tenuta del Servizio Sanitario che non può permettersi che si ammalino troppe persone contemporaneamente. Qualcuno parla di eroi. Noi siamo professionisti che fanno il loro lavoro e oggi qualcuno si rende conto di quale prezioso lavoro è il nostro e quanto sia così poco remunerato e valorizzato. Ma eroi possiamo esserlo tutti. Voi per primi.

LEGGILO SU: IL GIUNCO LA NAZIONE IL TIRRENO

LogoRegioneToscanaPiù medici ed addetti in ospedale per far fronte all’epidemia e degenti, che non hanno più bisogno di particolari cure ma che non possono continuare la quarantena in casa, alloggiati in alberghi e strutture private di cui la Regione sta verificando la disponibilità, per trasformarle in residenze domiciliari collettive.

Gli ospedali si riorganizzano. Saranno circa duemila, tra sanitari, medici e infermieri, gli assunti in Toscana per far fronte all’emergenza del nuovo coronavirus. L’unità di crisi convocata anche stamani dal presidente della Toscana Enrico Rossi si sta occupando di declinare le nuove linee impartite dal governo, che ha annunciato ventimila nuovi assunti (cinquemila medici, altrettanti sanitari e diecimila infermieri) in tutta Italia. In Toscana saranno almeno mille e trecento gli infermieri chiamati in servizio, duecentocinquanta gli operatori socio-sanitari e circa quattrocento i medici: infettivologi, addetti al pronto soccorso e ad altre specialità ritenute necessarie per far fronte all’epidemia.

Assunzioni rapide, assicurano in Regione. “Per infermieri e sanitari si attingerà a graduatorie già in essere. Sarà Estar ad occuparsene qui da noi – spiega il presidente della Toscana Enrico Rossi, preannunciando il contenuto della prossima ordinanza – E per ambedue le categorie, a differenza che altrove, la assunzioni potranno essere non a termine ma a tempo indeterminato. Stiamo lavorando per questo”. In Toscana c’è stato infatti di recente un concorso per infermieri e oss e si attingerà per le assunzioni alla graduatoria di 3800 persone. I primi lavoratori entreranno in servizio entro sette giorni dall’avvio delle procedure. Pure per i medici i tempi di reclutamento saranno veloci. Il nuovo personale sarà essenziale anche per il potenziamento delle strutture per le cure più intensive, qualora ci sia un aumento dei casi più gravi.

“Quanto a chi non ha bisogno di cure particolari ma deve continuare la quarantena e non può farlo a casa – anticipa sempre Rossi – stiamo lavorando all’individuazione di strutture protette, private o alberghiere, dove eventualmente destinare queste persone, laddove fosse necessario”. Non se parlerà nella prossima ordinanza che gli uffici della Regione stanno scrivendo in queste ore, ma il piano è già allo studio.

Fonte: https://www.toscana-notizie.it/web/toscana-notizie/-/coronavirus-duemila-nuovi-assunti-in-toscana-negli-ospedali

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