Chi siamo? Come descrivere chi è Infermiere?
Definire chi è l’infermiere e cosa è l’assistenza infermieristica richiederebbe un trattato storico filosofico epistemologico troppo grande per un editoriale, troppo impegnativo e su cui autori ben più importanti hanno detto la loro. Ovviamente esiste la normativa ed il profilo. Pertanto sarebbe corretto e spesso sufficiente definirci professionisti sanitari laureati responsabili dell’assistenza infermieristica.
Ma come declinare il tutto in pochi passaggi narrativi? Oggi siamo davvero molto (troppo) impegnati a dichiarare cosa NON è l’infermiere. Anzi, cosa NON fa l’infermiere. Una rivendicazione sacrosanta ma che non ci aiuta quando dobbiamo raccontarci. (in realtà non aiuta nessuno descriversi negando altro). Non è solo dicendo cosa non compie l’infermiere a descrivere al mondo e a noi stessi cosa invece è l’infermiere. È come se cercassimo di descrivere un’auto a chi non la ha mai vista dicendo “non va a pedali, non vola, non ha 5 ruote.” Certamente converrete che descrive molto male un’automobile. Così come elencare una serie di atti tecnici è esercizio vano perché nessuna professione può sperare di identificarsi a lungo negli atti tecnici (oggi compiamo interventi tecnici anche complessi che una volta non compivamo, e proprio per questo un domani ne compieremo altri ancora e questi di adesso probabilmente saranno appannaggio di qualcun’altro)
Facebook è un coacervo spesso deprimente dove cercare dibattiti sani ma altrettanto spesso è una contenitore di grandi suggestioni. Affascinato dai commenti interessanti su un post di Giorgio Bert, medico e autore di medicina narrativa, ho fatto una breve ricerca su Facebook (solo post pubblici ovviamente) per carpire messaggi di senso che nascono e si veicolano in discussioni light, informali, personali che ci raccontiamo tra noi. Chi è l’infermiere? Potete aggiungere altro sulla nostra pagina facebook.
"Ci ho riflettuto su più volte nel corso di questi anni e credo che lo specifico della nostra professione sia la cura e la relazione che riusciamo ad intessere con i nostri pazienti"
"Vedo anche io che il nucleo, il centro della professione infermiera/infermiere è, al di là delle specifiche competenze tecniche, la Cura. La Cura non si misura, non si valuta con numeri: può venire mostrata solo coi gesti della relazione e può essere espressa solo narrativamente.
Nella Cura non ci sono “casi” ma relazioni: non stupisce quindi che, dopo quasi 40 anni, l’infermiera intervistata risponda: “No, non mi sono affatto scordata di lei, mi ricordo di come oltre ad essere una bimba calma fosse interessata a me, e ciò era inusuale per una bambina così piccola appena uscita da un intervento così doloroso”. È la relazione di Cura, non il caso clinico, che rimane emotivamente vivo nel tempo."
"Il nostro lavoro sono gli esseri umani: non cose, ma bellissimi processi complessi da comprendere, la cui dignità va ogni giorno difesa. L'infermiere colui che si prenderà cura di voi e che vi tutelerà quando ne avrete bisogno; guarderà alla vostra intera persona, non unicamente a un organo malato."
"Roberta 32 anni tumore al seno scoperto da poco, in chemioterapia
Giovanna 41 anni tumore al seno risolto qualche tempo fa
Entrambe frequentatrici abituali del nostro ambulatorio, nostre assistite
La prima sta vivendo il suo periodo IN caratterizzato da malumore, depressione, ansia , paura
La seconda, il suo periodo OUT, felice di esserne venuta fuori sebbene stia ancora facendo la terapia di mantenimento.
Al di là del supporto, sostegno psicologico adeguato fornito da Chiara, c'era ancora un pezzo del puzzle che mancava a Roberta. Abbiamo chiesto a Giovanna la disponibilità a parlare con Roberta e a quest'ultima di tentare di condividere con Giovanna. Non è stato un "si" immediato ma arrivato dopo 3 settimane. Sapete cos'è successo?
Che un dolore condiviso, è un dolore a metà soprattutto se fatto con chi ci è già passato. Questo è essere infermieri."
"La maggior parte delle cose che è un infermiere, e notare che non ho scritto le cose che fa, non sono tangibili, calcolabili, evidenziabili.
Eppure il "prendersi cura" dall'ascolto alla carezza, dal sorriso all'ironia, dalla presenza alla professionalità, è l'essenza dell'Essere Infermiere!"
"L'infermiere per me è colui che tiene in una mano la scienza e nell'altra la persona"
"Trasmettere il proprio lavoro e la sua utilità, che può dipendere sia dal sapere tecnico che da quello etico e civile.
Ciò implica essere in grado di generare nella comunità non solo effetti terapeutici o riabilitativi e di assistenza, ma anche atteggiamenti culturali ed etici adeguati, con la convinzione che la cultura professionale incorpora la competenza professionale, la quale - a sua volta - incorpora l’etica professionale"
Nicola Draoli
PS. Il mio contributo alla discussione è stato questo:
È una domanda non facile perché l'infermieristica si approccia alla complessità della persona umana ed è pertanto anch'essa complessa. Ma la domanda ha un vizio concettuale da cui parte. Perché dicendo "Ci si aspetta cosa faccia un medico" in realtà è anch'esso semplicistico. Se dovessi pensare ad ambiti non tecnici, la medicina trova esclusività certa in diagnosi medica e prescrizione farmacologica. Il resto è anch'esso inserito in aree decisamente complesse. A noi infermieri forse manca una specificità così radicata anche culturalmente se sospendiamo le nostre tassonomie diagnostiche. In definitiva è la cura nella capacità di fornire risposte ai bisogni unici di ogni persona attraverso l'ad sistere, ovvero attraverso lo stare vicino. La complessità delle risposte ha così tante diramazioni (da atti tecnici anche molto complessi a processi educativi e informativi, dal self care all'advocacy....) che declinare il tutto in un'unica risposta è decisamente vano. Forse tra tutte le scienze sanitarie l'infermieristica è quella che ha insito dentro di sé traccia le più disparate discipline. E questa in sostanza è la ricchezza ma anche la debolezza della nostra componente identitaria