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slow medicineUPDATE 21/05/2018. Questo articolo ha avuto molte letture e lo riproponiamo alla luce del fatto che da Marzo le buone pratiche infermieristiche sono state inserite sul SNLG dell'Istituto Superiore di Sanità ai sensi della L 24/2017. Seguirle diventa quindi un ulteriore impegno non solo etico, professionale e deontologico ma anche legislativo.

Choosing wisely. Pratiche inappropriate. Abbiamo creato un banner permanente nel nostro sito tempo fa. Sono azioni, consuetudini, atteggiamenti che è ancora difficile scardinare nella nostra pratica quotidiana e che gli stessi cittadini reputano valide e sacre probabilmente perché noi stessi e i sistemi organizzativi nei quali lavoriamo continuiamo a riproporle davanti ai loro occhi.

È doveroso parlarne non solo in termini di appropriatezza clinica o economica che pure hanno la loro importanza. Affascinano in realtà perchè sono la dimostrazione "ebmizzata" di come la consuetudine clinica si radichi a volte così fortemente al punto che, a dispetto di mille revisioni sistematiche, resti comunque difficile non solo cambiare approccio ma perfino accettare che determinate pratiche non siano più valide.

L'anedottica che vince sull'evidenza scientifica rimane un forte impulso che riguarda tutti. Sì...anche noi che di evidenze dovremmo vivere. Come di fronte alla caduta di alcune certezze, che oggi certe non sono più, tendessimo ad allontanrci per istinto. Come se sconfessando determinate abitudini cliniche sconfessassimo noi stessi che per anni abbiamo agito in altro modo. Non dovrebbe essere un problema per chi lavora immerso in un sistema che fa del suo continuo sconfessarsi la sua principale credibilità. D'altronde il sistema siamo noi che in quanto esseri umani tendiamo ragionevolmente a manifestare resistenze al cambiamento come qualsiasi altro essere umano su questo pianeta.

La cosa infine interessante di queste pratiche inappropriate è che, per la parte infermieristica, riguardano azioni apparentemente piccole (che poi piccole non sono ma ci siamo capiti). Si tende in genere ad accettare con più facilitià i macrocambiamenti che non le piccole deviazioni. Un nuovo farmaco che sconfessa un suo predecessore ad esempio. Una nuova tecnica chirurgica. Più difficile ammettere che, sì, il catetere venoso periferico se non serve si rimuove. Facciamo un esperimento? Il link dove potete leggere la bibliografia a supporto e tutti i dettagli è questo: http://www.choosingwiselyitaly.org/index.php/it/le-raccomandazioni ma proviamo ad elencarne qualcuna in modo volutamente semplicistico come fossero titoli giornalistici a stampo sensazionalistico o ironico. Quante ci fanno inarcare il sopracciglio? Parliamone insieme sulla pagina facebook IPASVI Grosseto.

Non metterti i guanti ogni volta! Spesso basta lavarsi le mani!

Prima dell'intervento chirurgico una bella doccia con il detergente comprato al supermercato è più che sufficiente.

Non cambiare la medicazione chirurgica prima di due giorni se non c'è bisogno.

Non si triturano i farmaci e non si camuffano nel cibo. 

La contenzione non previene le cadute

Non devi infondere più farmaci per via endovenosa? Rimuoviamo quel catetere venoso!

Il familiare in terapia intensiva non ha bisogno di essere vestito da chirurgo.

Il digiuno  dalla mezzanotte del giorno prima ha senso solo se stai facendo lo sciopero della fame e della sete.

Il latte materno non si riscalda più volte.

La terapia antalgica post operatoria non è obbligatoria....se non c'è dolore misurato!

I circuiti del ventilatore non hanno bisogno di essere sostituiti a intervalli regolari.

L'incontinenza non è un buon motivo per un cateterismo vescicale.

 

 

 

 

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