Come nasce la tua passione per il volontariato internazionale? Si tratta di un qualcosa che nasce nell'esercizio della tua professione, oppure è una necessità innata?
La scelta di fare a priori una professione di aiuto la dice lunga di per sé sulle motivazioni che portano a metterti in gioco in un lavoro dove spesso ciò che ricevi è più di quello che dai. Credo che la professione infermieristica può esprimersi in ambiti molto specifici ed in contesti estremamente vari che vanno al di là delle diverse opportunità di lavoro che il panorama italiano propone ad un infermiere. Ci sono occasioni per applicare la propria professionalità anche in situazioni particolari ed in paesi particolari. Tra queste, un ambito in cui la figura dell’infermiere è richiesta è quello della cooperazione internazionale, così un po' il contatto con colleghi che hanno già fatto queste scelte, un po' l'esigenza di confrontarmi con realtà nuove mi ha portato a cercare nel panorama della cooperazione internazionale un opportunità che si calzasse con la mia curiosità professionale.
Cosa possiamo suggerire a chi vuole intraprendere il percorso del professionista volontario con le ONG?
Per poter essere inseriti in un progetto occorre contattare una ONG presentando domanda o inviando il proprio CV. Un’equipe formata da infermieri esperti, personale d’ufficio debitamente formato e psicologi esamina, effettuando una prima cernita, i curriculum vitae che ricevono dai candidati e si occupa della selezione attraverso incontri sia per valutare direttamente le competenze professionali che le caratteristiche personali al fine di stabilire l’idoneità del soggetto. Contrariamente al passato, negli ultimi anni il reclutamento del personale sta acquistando caratteri molto selettivi ed esigenti, poiché inviare in missione personale non adatto comporta il rischio di ripercussioni negative sull’equipe, sui risultati del progetto, sul soggetto stesso esponendolo, in assenza di adeguate risorse, al rischio di traumi. In particolare nelle missioni, la nostra professione acquista contorni un po' diversi, per esempio, mentre la responsabilità professionale e l’esercizio professionale in Italia sono vincolati e normati, nella cooperazione questi paletti vengono a decadere per lasciar posto alla legge dello stato di necessità. In contesti di missioni estere, infatti, nessuna normativa regola l’agire professionale del personale sanitario: l’unico riferimento per poter gestire con coscienza la libertà, autonomia e responsabilità di cui si è investiti rimane il Codice Deontologico. Ad ogni infermiere sono richieste responsabilità e maturità, oltre che preparazione. Responsabilità nel senso di saper accettare le conseguenze dei propri atti e maturità nel riconoscere i propri limiti. A questo proposito un collega mi raccontava: “tutti possono fare tutto, puoi davvero fare ciò che vuoi, ma eticamente devi limitarti e fare solo quello che sai di saper fare. Per questo servono una grande preparazione e molta umiltà”.
Allora parlaci della tua esperienza e del messaggio che vorresti trasmettere ai nostri colleghi e studenti.
Come infermiere volontario all'estero, intanto ho potuto scoprire grandi differenze tra le pratiche mediche locali e quelle europee, da noi conosciute. Nel paese in cui ho operato (il Guatemala) hanno strutte mediche povere e senza attrezzature adeguate e seppure il personale medico-infermieristico locale è preparato e molto attivo deve fare del suo meglio per lavorare con le poche risorse a disposizione. In più una Sanità completamente privatizzata e inaccessibile al maggior numero della popolazione, fa si che ti trovi ad agire, come ho già detto, in una autonomia professionale diversa da quella occidentale ma che è accentuata paradossalmente più che da una mancanza di risorse, da una maggiore percezione di sé e del proprio ruolo...è una questione di spirito, più che di necessità.
Con quale ONG sei partito e come sei arrivato a questa esperienza.
Ho conosciuto l'ONG “Sulla Strada”, un’associazione senza scopo di lucro fatta di persone che hanno voluto dedicare la loro vita o parte di essa per difendere e promuovere i diritti dei bambini in tutto il mondo, grazie a due mie carisime amiche e colleghe (Tamara e Doriana) che hanno fatto un'esperienza in Guatemala prima di me. Dopo aver inviato il mio CV e l'iscrizione all'IPASVI, ho frequentato alcuni incontri a Roma dove ho incontrato (don) Carlo, l'ideatore ma spratutto una persona speciale, e gli altri collaboratori del progetto. Loro sono dietro a questa iniziativa dal 2000 (nati come associazione ONLUS, nel 2006 sono stati riconosciuti come ONG dal Ministero degli Affari Esteri), e là hanno realizzato una cooperativa agricola (circa 40 ettari), una scuola di artigianato (stoffe, vestiti, pitture, etc.) dove a lavorare e produrre sono i locali, una scuola (circa 180 ragazzi), un Poliambulatorio rurale “Yatintò” ed un centro chirurgico presso l’Ospedale LLano de la Virgen, tutto realizzato grazie alle donazioni e alle iniziative tipo “regali solidali (vendita dei prodotti artigianato guatemalteco), lotterie, pranzi e attività sportive dove i proventi vengono canalizzati nell'acquisto di presìdi, farmaci e quant'altro puo essere utile” in questo pezzetto di mondo lontano dal nostro modo di vivere.
C'è una frase un principio che vuoi trasmettere?
Certamente, è una frase dei Don Carlo che dice più o meno così: I poveri respirano l’aria che li circonda, bevono l’acqua che trovano e mangiano quello che la terra dà loro, né più né meno.Tutto il resto, intorno a loro, è vuoto o atteggiamento ostile e continua minaccia alla loro dignità e alla loro vita.Gli ingiusti e gli oppressori, sempre presenti nel mondo e sempre denunciati da chi ha a cuore la sorte degli impoveriti, arrivano fino a dimenticarli o a ricordarsene solo per spremerli, per poi gettarli via.L’ingiustizia e l’oppressione più grandi che oggi infestano il mondo hanno il volto dell’estremizzazione del concetto della proprietà privata, e vedono perciò nel capitale, oggi rappresentato magnificamente dal Libero Mercato, il loro dio.
Qualcosa che pensi di poter proporre come primo contatto con il mondo del volontariato e della cooperazione internazionale?
Io penso che la migliore occasione è mettersi in gioco, contattare alcune delle opportunità a disposizione, in rete nelle riviste di settore ma anche presso il nostro collegio. Ad esempio potrei proporre di iniziare con la cena solidare che faremo il 30 Maggio organizzata dal gruppo che mi ha accompagnato in questa straordinaria esperienza in Guatemala, e cercare nelle esperienze e nelle parole di Carlo e gli altri volontari, alcune delle risposte alle perplessità che più possono fare da freno. Se non ti dispiace vorrei fare un poì di pubblicità per un iniziativa di beneficenza a favore della ONG "Sulla Strada"
Potete trovarla a questo indirizzo:
https://www.facebook.com/pages/SULLA-STRADA-ONLUS/100691529407?ref=ts&;fref=ts
Per finanziare la raccolta di farmaci e presidi medico-sanitari, utili alla prossima missione sanitaria in Guatemala, abbiamo lanciato una Una LOTTERIA SOLIDALE, che mette in palio bellissimi premi offerti dai nostri amici operatori turistici.
C’è tempo fino al 28 Giugno 2015per acquistare i biglietti, al costo di 5€ l’uno, che verranno interamente destinati al sostegno della prossima missione sanitaria.
Per acquistare i biglietti, potete rivolgervi allo 0744-992760 o scriveteciQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.,e noi vi metteremo in contatto con i nostri volontari che si stanno occupando della vendita.
I premi in palio
1° > Un soggiorno per due persone (Settembre 2016) nell’isola di Paxos (Grecia), presso uno degli alloggi offerti dal Tour Operator Paxos Magic Holidays
2°> Una vacanza per 2 persone offerta dal Minerva Club Resort & Golf di Marina di Sibari
3°> Una vacanza per 2 persone offerta dall’Hotel Marlusa di Marina di Sibari
4°> Due notti per due persone, in un agriturismo a scelta in quelli presenti nel pacchetto Smartbox “Fuga di due notti”
5°> Una notte per due persone in un agriturismo a scelta in quelli presenti nel pacchetto smartbox “Fuga dalla città”
Certo, divulghiamo con piacere. Grazie di aver condiviso con noi la tua bella esperienza.
Altre foto all'indirizzo:
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.856560181078309.1073741830.314473698620296&;type=3