Ci dice Gabriella: "È stato un viaggio lungo e bellissimo, in cui abbiamo raccontato, a 40 anni dalla legge Basaglia, storie di fragilità, sofferenza e anche rinascita. Lo psichiatra Edoardo Balduzzi diceva che bisognava “liberare tutti, sani e malati, dal pregiudizio che la malattia mentale significasse essere fuori di sé. Il matto è soprattutto una persona che soffre”. Eppure oggi, come ieri, ne abbiamo ancora paura. Realizzare questo lavoro mi ha invece mostrato quanto sia bello accogliere l’altro, porsi in ascolto, "entrare dentro" le realtà che non si conoscono, come direbbe Basaglia. Un insegnamento che spero di non dimenticare.
Ringraziare tutte le persone che ci hanno aiutato e sostenuto in questi mesi è quasi impossibile. Grazie a tutti e soprattutto grazie alla compagna di questa avventura, la giornalista e amica Daniela Sala con cui è stato un piacere lavorare. "
Agg. News 3 maggio 2018