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religioneÈ notizia recente (del 23 dicembre) che il garante della privacy abbia vietato la raccolta sistematica e preventiva sulle convinzioni religiose degli utenti. La cosa ci riguarda da vicino e merita una riflessione  poichè in Azienda USL9 lo strumento della Gordon in uso per la raccolta dati ha una sezione dedicata (modello di valori e convinzioni). Le disposizioni del garante non devono far giungere a conclusioni affrettate. (continua...)

Difatti il divieto si concentra sulla racolta indiscrimanata e routinaria o finalizzata a raccogliere altre informazioni utili. È ipotizzabile infatti che molti di noi utilizzino tale sezione/modello per capire, indirettamente, se è necessario ordinare una dieta specifica o se vi siano problemi in caso di trasfusioni ematiche. Il Garante ci dice che per tali problematiche non bisogna passare dalla conoscenza religiosa ma è possibile accoglierle in modalità "slegata" dal contesto spirituale senza indagare ulteriormente le motivazioni (per quanto facilmente desumibili). È invece importante sottolineare che la conoscenza del culto sia accoglibile qualora il nostro assistito richieda assistenza spirituale. È infatti previsto anche nella nostra tassonomia diagnostica NANDA la diagnosi reale o di rischio di sofferenza spirituale e gli interventi ad essa collegata. L'argomento non è da liquidare velocemente. Comprendendo la necessità di preservare la privacy sugli orientamenti religiosi resta comunque non scontato che l'assistito chieda direttamente assistenza di culto. Spesso noi infermieri, come ogni altro professionista della salute, ci facciamo tramite e filtro anche verso quei bisogni inespressi che però percepiamo come presenti e che quindi andiamo ad indagare. Del resto tale digressione si potrebbe facilmente applicare alla sfera sessuale. Quante persone non ci chiedono direttamente di prendere in carico i loro bisogni spirituali e sessuali per una serie di barriere culturali o personali, o per paura che non siano accolte e giudicate come prioritarie o comunque importanti, pur avendone una necessità soggettivamente elevata? È attraverso la nostra importante componente relazionale che scopriamo bisogni inespressi di cui farci carico. Ad ogni modo, da oggi, bisognerà porre particolari cautele in merito per non incorrere in violazioni della privacy ed evitare, alla prima raccolta dati di ingresso, di chiedere bruscamente e direttamente l'orientamento religioso. Cosa ne pensate? dite la vostra sulla pagina facebook.

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