Alcune letture che ben rappresentano il presente ed il futuro italiano della sanità e, a ruota, della nostra professione. Qui (http://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=19222) una sintesi commentata dell'inchiesta dell'Espresso "Sanità Crac" che ci cita velocemente ma ben centrando il problema di fondo: "E se il cronista finisce per arrivare ad "odiare" gli infermieri presenti per i loro modi bruschi nell'approcciarsi ai pazienti resta il fatto, come si evince dallo stesso articolo, che tutto quel carico di lavoro e sofferenza pesa su gente che guadagna meno di 1500 euro al mese, che ha subìto ristrutturazioni e tagli, che deve sopportare turni di lavoro fuori dal comune e che non viene mai e poi mai coinvolta nel governo dell’ospedale."
I nostri problemi sono chiari, sono lapalissiani, pur se difformi sul territorio nazionale. Questo articolo - Infermieri suull'orlo di una crisi di nervi - ne fa una summa esemplare dove, chi più chi meno, non potrà non rispecchiarsi: http://ipasvi.telpress.it/news/2014/01/17/2014011700419716975.PDF
Intanto sulla questione "competenze infermieristiche" sarebbe quasi divertente se non fosse così desolatamente triste alla luce dei link sopra riportati come TUTTI si sentano in diritto di dire la sua compreso chi non ha chiaramente una minima base di partenza cui far riferimento. La supponenza nel disquisire di infermieri è così ampia che basta andare suwww.quotidianosanita.it, che non nega a nessuno il diritto di dire la sua, e ricercare le keywords "competenze infermieri" per farsene un idea. Intanto la cabina di regia sulla questione prosegue: http://www.ipasvi.it/attualita/il-protocollo-sulla-cabina-di-regia-prosegue-il-suo-iter-id1135.htm.
Sono veramente convinto di una cosa: che la maggior parte degli operatori sanitari che lavorano sul campo a stretto contatto siano in realtà molto distanti dalle visioni contrapposte delle classi dirigenti, che siano mai come in questo momento identitche vittime di un sistema che ragiona solo con l'ascia del risparmio. Ed in questo calderone di frustrazione ed impotenza ci stiamo tutti condividendone gli spazi più angusti con i cittadini. Ed è chiaro che il risultato più semplice sia quello di aggredirci a vicenda invece di fare rete. I cittadini ci denunciano perché è più semplice vedere il nemico nell'operatore sanitario burbero e distratto (che è invece solo stanchissimo e stressato). E gli operatori sanitari vedono i nemici tra le altre professioni che invece altro non chiedono di poter lavorare in sicurezza ed in autonomia nel proprio ambito.