Sabato scorso sono stato invitato a partecipare alla tavola rotonda del corso organizzato dall'Ordine dei Medici di Grosseto avente come oggetto "la terapia trasfusionale" e di questo invito ringrazio sentitamente il Dott. Bovenga e tutto il consiglio direttivo dell'Ordine. È stata una giornata interessante che ha toccato l'appropriatezza e la sicurezza del percorso nonchèl'integrazione multiprofessionale affrontata nello specifico dal nostro Direttore infermieristicoDott. Baragatti e trasversalmente da altre relazioni, in particolare quella della Dott.ssa Bargagli . Voglio riportare qui la sintesi del mio intervento sia perchè è importante condividerecon voi le riflessioni pubbliche del Collegio, sia perchè la sensazione di essere stato frainteso c'è e per questo voglio mettere tutto nero su bianco.
"La collaborazione tra medico ed infermiere deve estendersi oltre l'operatività del processo trasfusionale e focalizzarsi anche sull'analisi critica dei protocolli e degli strumenti di sicurezza che si pongono in essere. Credo sia legittimo riflettere sulla reale applicabilità degli strumenti perlomeno in determinati contesti (vedi alcuni setting) ed in determinate situazioni in un momento storico che definire "ad isorisorse" è ormai ottimista. Le norme non vanno violatee nessuno mette in discussione l'importanza di strumenti e protocolli operativi che hanno come obiettivo proprio la non violazione delle norme di sicurezza. E tuttavia bisogna riflettereserenamente se l'aumento esponenziale degli strumenti sia per complessità che per numerosità non rischi di creare la semplice "produzione" del foglio certificante piuttosto che il rigido rispetto delle azioni che sottointendono a quella certificazione. Questo a tutto scapito dell'utenza e degli operatori (sia professionalmente che legalmente). Allora lavoriamo insieme ed utilizziamo i canali proprio del sistema GRC per segnalare le difficoltà che incontriamo perchè gli strumenti non vanno assolutamente eliminati ma resi forse più fluidi, più compatti ed in sostanza più funzionali. Non nascondiamo la testa sotto la sabbia: non è forse meglio dichiarare ufficialmente situazioni di difficoltà nell'applicare pedissequamente le procedure con fare propositivo e costruttivo piuttosto che andare in deroga alle stesse PUR PRODUCENDO la documentazione? Dobbiamo trovare, tutti insieme, la forza non per chiedere l'eliminazione degli strumenti ma per chiederne la governabilità".
Nicola Draoli