Una notizia quella che vi raccontiamo che potremmo affrontare gonfiando il petto di orgoglio (e non siamo ipocriti....chiaramente vi è tanto orgoglio professionale) ma che vi portiamo a conoscenza ribadendo un concetto tanto banale ma tanto vero. In molti ambiti, ma soprattutto in quello dell'emergenza urgenza, non è importante chi fa cosa ma che abbia le competenze per farlo. Un lavoro di equipe dove questo assunto, per una volta portato all'onore della cronaca, continua a rivelarsi vero e vincente. Il nostro apprezzamento a Jenny quindi, ai volontari, al servizio del 118, all'area materno infantile, all'agenzia della Formazione e potremmo continuare per ore....un servizio funziona quando investe sulla qualità dei suoi operatori riconoscendo e valorizzando le competenze rendendole operative ed applicabili. Nicola Draoli
Seguono stralci dalla cronaca del Tirreno odierno:
È successo a Ribolla.Di nuovo un parto in casa dopo tanti anni. Casuale e bellissimo. All'alba di giovedì il piccolino, figlio quintogenito di una coppia di stranieri, è venuto alla luce e ha pianto per la prima volta nella camera dei suoi genitori, mentre i soccorritori stavano preparando la mamma per la corsa in sala-parto, a Grosseto.
Un parto lampo quello della giovane donna asiatica. Alle 4.30 c'è stata la richiesta di intervento del 118 alla Misericordia, che ha sede a Roccastrada. Pochi minuti dopo alle 5.30 il piccolo era già nato.
«Quando siamo arrivati - raccontano i soccoritori - la donna era pronta, poi vedendo la testa del bambino praticamente fuori,l'infermiera Jenny Giannini ha valutato le sue condizioni e ha deciso di procedere. Ci sono voluti dieci minuti, sono comparse le spalle, la pancia i piedi. Il cordone ombelicale in clinica viene tagliato quasi immediatamente. Qui abbiamo aspettato che fosse il cordone stesso a indicare il taglio, che va fatto quando la placenta è diventata inutile. Poi il primovagito... abbiamo visto che stava bene"
A Grosseto, nel reparto di Patologia neonatale hanno confermato che le sue condizioni di salute sono buone. Sì, perché l'equipaggio dell'ambulanza della Misericordia di Roccastrada, una volta portato a termine il parto, ha accompagnato madre e figlio in ospedale, per sottoponi a tutti i controlli del caso e ai due giorni di degenza post parturn, da prassi. Il lavoro congiunto di infermiera e volontari - come ha poi confermato il medico - è stato impeccabile. Tutti i tre componenti hanno messo in pratica il protocolloe le manovre di questo eccezionale "soccorso" imparate (in teoria) durante le tante lezioni - organizzate in collaborazione con l'Asl 9 - alle quali hanno preso parte anche negli ultimi mesi.