Oggi è il primo maggio, festa dei lavoratori. Si chiama festa ma In sanità ben pochi operatori possono viverla nel senso materiale della sua esistenza, ovvero di un riposo fisico dal lavoro. Vero anche in questi tempi di fatica contrattuale e occupazionale, in un mercato di instabilità e di gioco al ribasso per i professionisti che ormai riguarda anche il nostro settore, chi lavora, e magari lo fa in un ambito soddisfacente, è visto come un privilegiato e allora forse ha ben più ragioni di altri per festeggiare anche se non è a casa con i propri cari. Ma è infine vero che pur essendo festività il primo maggio ha ragioni più profonde per essere ricordato: le battaglie dei lavoratori per ottenere diritti negati e che oggi, fuori dal sistema pubblico, ritornano ad essere nuovamente negati utilizzando le armi della legalità come - un esempio su tutti - le partite ive imposte e utilizzate per forme para sub ordinate. Dobbiamo fare tanto tutti. Tutti Questo giorno si celebra ma ormai non assolve più alla funzione del ricordare (se non storicamente i fatti che lo hanno originato e le persone che lo hanno reso tale) perché OGNI singolo giorno ci viene ricordato come il lavoro e il benessere professionale e contrattuale legato al lavoro viaggi su strade ripide e pericolose. Le istituzioni politiche, le Aziende, i Collegi, I Sindacati.. ognuno di noi è chiamato ad impegnarsi per un sistema diverso, nessuno è escluso. Lo si fa portando un pensiero diverso, portando impegno, portando coraggio, portando riflessione e azione. Lo si fa scegliendo i giusti rappresentanti. Lo si fa mettendo la faccia in qualcosa in cui si crede. Lo si fa soprattutto rinunciando ai personalismi e tentando di creare voci unite e compatte che parlino la stessa lingua. Troppo spesso assistiamo nella nostra categoria a divisioni e atteggiamenti che nulla hanno a che fare con i contenuti. Spesso c'è solo molto ego, altrettanto spesso strategie politiche professionali, molte volte rabbia confusionaria che è sempre capibile ma che raramente è incanalata in analisi costruttive o pertinenti. Così non va. Così proprio non va. Che siano i contenuti e la voglia di lavorare- anche ferocemente - sui contenuti a guidarci sempre. Buon lavoro a tutti noi...un augurio che una volta era il saluto della moglie al marito la mattina, e che oggi è l'augurio di un impegno costante, serio e faticoso e quanto mai necessario che riguarda tutti.
Buon primo maggio dal Collegio IPASVI di Grosseto. Nicola Draoli