Si conclude, ma si spera sia solo un primo step, il bellissimo progetto "Dialogo" di Cittadinanzattiva di cui abbiamo avuto l'onore di farne parte. Un grazie di cuore a Maria Platter e Maria Salemme per questa opportunità unica ed importantissima nonché necessaria.
Il progetto è durato quasi due anni e si è svolto attraverso 16 incontri su tutto il territorio toscano; la finalità è stata quella di "produrre conoscenza e consapevolezza sull’uso più appropriato dei servizi territoriali socio sanitari, stimolando, ove possibile, la crescita della comunicazione, per ridurre la distanza tra le necessità quotidiane del cittadino e le risposte delle istituzioni”.
Il Presidente Nicola Draoli ha partecipato il 16 marzo all'incontro conclusivo ad Arezzo ricordando che oggi i determinanti di salute ritrovano nei servizi sanitari prestazionali solo una minima parte. Questa la sintesi del suo intervento: "Oggi la salute è un concetto soggettivo, personale, fortemente biografico. Si continuano a dare risposte che potevano essere valide 30 anni fa, perlopiù mirate a luoghi certamente non comunitari o includenti come gli ospedali e a risposte iperspecialistiche e riduzioniste che risolvono sicuramente brillantemente il qui e ora, difficilmente il prima, con difficoltà anche il dopo, ma sicuramente niente di tutto ciò che concorre a far sentire una persona meno malata pur decretandola "sana" (scarsa rete sociale, infrastrutture assenti, isolamento, mancata istruzione, difficoltà economiche, assenza di welfare). Fondamentale che vi siano strutture ospedaliere, ipertecnologiche, iperspecialistiche. Fondamentali, salvavita, importantissime. Ma necessario investire su percorsi di rete, di comunità, di complessità territoriale, di presa in carico, di prossimità, di personalizzazione. Tantissimi esempi, dalla farmacia dei servizi in particolare quella rurale, gruppi di muto aiuto aiuto e di formazione gruppale preventiva, infermieristica di famiglia e comunità, sanità di iniziativa, tantissima la progettualità che potremmo mettere in campo. Ma ecco che per fare questo abbiamo bisogno di cittadini consapevoli in grado di orientare la politica verso questa direzione. Il corto circuito arriva infatti quando i decisori politici, ricercando un legittimo consenso, orientano le risposte ai bisogni di salute con elementi vecchi e inappropriati ma tangibili, riconoscibili dai cittadini, che suscitano interesse e acclamazione, a partire dalla presenza di strutture di ricovero diagnosi e intervento sacrificando percorsi di presa in cura territoriale diversi. Il cittadino lamenta abbandono, isolamento, frammentazione dei servizi, eppure ha bisogno di consapevolezza sui suoi determinanti di salute perchè altrimenti, pur riconoscendo che non è un singolo intervento sanitario o prescrittivo a risolvere il suo malessere generale e complesso, continuerà a sostenere una vsione sanitaria che non risolve e non contempla il nuovo modello di salute da perseguire. Ecco quindi che Dialogo è necessario perchè si vada oltre l'allenza terapeutica con i cittadini....verso una vera e propria allenza strategica su obiettivi comuni"
Di seguito tutti gli interventi del Progetto Dialogo che hanno coinvolto OPI Grosseto:
Il Progetto DIALOGO di CIttaodinanzattiva
Convegno dialogo: La relazione dell'OPI
Anche OPI Grosseto sul progetto Dialogo
24 novembre: Laboratori di salute "dialogo". OPI Grosseto presente. E voi?
OPI Grosseto e cittadinanzattiva al lavoro per i cittadini
Dibattito pubblico sulla salute della comunità con cittadinanzattiva il 26 febbraio
Soddisfazione per il progetto alternanza scuola lavoro
Campagna informativa sulla Legge 219/17