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vaccinazioneCome Ordine abbiamo dato subito l’esempio attraverso un comunicato stampa in cui il Presidente si prenotava tra i primi candidati a vaccinarsi. Diciamo subito che il nostro messaggio è quello di vaccinarsi senza se e senza ma, riponendo piena fiducia nella scienza, per dovere deontologico ma anche per dovere etico e morale: per rispetto verso tutto quello che abbiamo vissuto, per rispetto verso tutte quelle persone che abbiamo visto soffrire e in alcuni casi morire, per rispetto verso tutti i colleghi che sono morti e sono stati contagiati in questa terribile pandemia.

Ad oggi sappiamo che l’adesione in questa prima fase è stata molto alta tra gli infermieri. Poi ci sono molti operatori indecisi che hanno bisogno di capire se possono vaccinarsi oppure no se hanno già contratto la COVID19 e che vogliono capire se vaccinarsi o no con particolari patologie. Per loro servono messaggi comunicativi chiari e precisi per sciogliere ogni dubbio prima di aprire la prenotazione a tutti i professionisti.


Ci sono però dei problemi da risolvere subito e da anticipare. Questa campagna vaccinale richiede un attento processo comunicativo e di sensibilizzazione. Non possiamo pensare che basti solo un invito generico ma serve un’attenta e ragionata divulgazione e informazione più precisa possibile. Prendiamo ad esempio atto che nonostante il supporto dato da questo Ordine, anche pubblicamente, non siamo mai stati interpellati in nessun processo né coinvolti in nessun modo.


Come già era accaduto per il famoso bonus di marzo aprile questo si rivela uno sbaglio quando è necessario compattare il sentire dei professionisti. Ad esempio da questa prima fase sono stati esclusi tutti i colleghi liberi professionisti o che lavorano in ambito privato. Su questo versante abbiamo già scritto in Assessorato Regionale per ricomprenderli appena possibile. Capibile che tutti vogliano vaccinarsi appena possibile, cosa ovviamente non fattibile, ma è un bel segnale di interesse e partecipazione a cui va data risposta certa. Per questo serve essere chiari.

Adesso in questa prima tranche di vaccinati viene scelto, per input Ministeriale, di dare precedenza ad un generico chi sta “in prima linea”. Sicuramente pensiamo a chi lavora a contatto con i positivi, quindi le USCA o i reparti COVID ed infatti sappiamo che sono stati coinvolti in modo attivo questi colleghi nelle giornate del 1 e 2 Gennaio, atto di cui siamo felicissimi.

Il generatore di perplessità è stato piuttosto mandare una comunicazione generica indicando la piattaforma di prenotazione che, però, apre a qualcuno sì e a qualcuno no. Non è assolutamente una polemica e diciamo subito che in questa partita come ti muovi sbagli: del resto il problema principale sono le dosi contingentate e numerate che per altro non hanno una consegna così certa e sicura. La stessa Pfizer ha dichiarato che è in grande difficoltà a garantire le quantità se non entrano velocemente sul mercato altri produttori.


Diventa però controproducente non fornire informazioni aggiuntive. Abbiamo saputo che appena possibile aprirà a tutti ma nel frattempo sono già finite le dosi disponibili  e molti colleghi ci segnalano che chi lavora in setting che non erogano assistenza ma afferenti all’ospedale sono riusciti ad avere appuntamento , cosa che non accade invece a chi a chiunque titolo lavora sul territorio dove sono ad esempio ricompresi alcuni colleghi del 118 e chi garantisce tamponi e tracciamenti da Marzo. È quindi ovvio che si generino dubbi e malumori. Ci rendiamo conto della difficoltà tecnica, ma ancora una volta sarebbe bastato un livello comunicativo un attimo più puntuale ed una condivisione preliminare con gli Ordini Professionali così da tranquillizzare i colleghi che in questi giorni hanno avuto solo l’evidenza di un sistema di prenotazione “aperto a metà” e si sono sentiti smarriti.


L’Ordine resta a disposizione sia per i colleghi sia per l’Azienda e ogni altra istituzione pubblica. L’interesse comune è vaccinare e far vaccinare, sensibilizzare, informare, supportare. Ai colleghi chiediamo pazienza e fiducia per questa fase delicata e fondamentale.

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