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Assistenza_InfermieristicaL'ambito delle RSA è un settore che merita un attenzione sempre più alta da parte delle istituzioni politiche, aziendali oltre che degli ordini e collegi.

Il profilo epidemiologico e demografico della popolazione, insieme ad una rete sociale e familiare sempre più labile, rendono queste strutture un punto di riferimento sempre più indispensabile per molte famiglie. Il professionista infermiere, in questo momento di crisi occupazionale nel settore pubblico, trova in queste strutture una risposta lavorativa che qualche anno fa non era probabilmente cercata né forse voluta.

Questo incontro tra RSA e infermieri di nuova generazione è probabilmente un fenomeno nuovo e sicuramente positivo per portare elementi di qualità e di cambiamento.

Le potenziali criticità assistenziali all'interno di una RSA sono molteplici e riguardano sia il benessere e la dignità dell'assistito che il benessere lavorativo dell'infermiere, ma non sono sempre di facile individuazione e soprattutto di facile risoluzione.

Fortunatamente le quasi totalità delle strutture Residenziali hanno una quota di posti autorizzati per non autosufficienti convenzionati con il Servizio Sanitario Regionale che interviene fin dall'ingresso dell'ospite con una valutazione multidimensionale e con la produzione del così detto PAP (Piano Assistenziale Personalizzato). Le possibilità di intervento diretto, ovvero con sopralluoghi e verifiche, su criticità professionali a seguito di segnalazione da parte degli iscritti del Collegio IPASVI di Grosseto non sono cosa semplice da effettuare in particolar modo nelle strutture private.

Esiste però un attività Aziendale di accreditamento e vigilanza che compie una commissione specifica della ASL di competenza in raccordo con il Comune di riferimento a cui giungono gli atti documentali di tali attività. Fino ad oggi questi interventi avevano un focus piuttosto centrato su requisiti tecnici e strutturali ma con la nuova delibera dell'Azienda USL Toscana SUDEST (n.1079 del 29/09/2016 ) abbiamo una presenza della professione infermieristica tra i componenti fissi delle Commissioni Multidisciplinari, in deroga a quanto previsto dalla normativa regionale (LRT 24/02/2005 n.41 e LRT 28/12/2009 n.82/), frutto di un importante lavoro dei colleghi delle U.F. Cure Primarie coadiuvati dalla referente Grossetana Vania Novi.

Lo strumento scelto dalla Commissione Multidisciplinare specifico per ciascun ambito professionale è stata la Check List che con Delibera Aziendale .n.639 del 09/06/2016 è stata definita “strumento di lavoro interno e guida nell’intervento da fare per i compiti previsti dalle L.R. 41/2005, s.m.i., e L.R. 82/2009” . La nuova check list di pertinenza professionale, per il monitoraggio della qualità assistenziale dentro le RSA basata su indicatori specifici EBP, discussa e condivisa con tutti i componenti infermieristici delle Commissioni Multidisciplinari,è stata successivamente presentata durante la “Consensuns Conference” organizzata dalla Direzione Aziendale a tutti i componenti sanitari, tecnici e sociali delle C.M. dell'AUSL Toscana SudEst.

Qualora tale check list non fosse rispettata nei suoi tanti item , viene prodotta una prescrizione di adeguamento a cui la RSA dovrà adempiere entro un tempo stabilito. Questo ci permetterà anche come Collegio di poter agire su elementi documentali a cui poter legalmente accedere e che sono frutto di verifiche istituzionali. L'infermiere all'interno delle Commissioni Multidisciplinari diventa quindi garante di un monitoraggio attento dei fattori di qualità assistenziale che rispettino i diritti fondamentali della persona, nella consapevolezza che nelle RSA i fattori di qualità dell’assistenza sono molto diversi da quelli dei setting assistenziali per acuti; proprio in considerazione delle caratteristiche delle persone assistite, dei loro bisogni di cura, dei setting in cui le cure vengono offerte, delle aspettative degli ospiti e delle loro famiglie, ma anche dalla consapevolezza che per la maggior parte di loro la Residenza Sanitaria Assistita , rappresenta di fatto la loro casa e non soltanto un luogo passeggero in cui essere curati per un problema clinico-medico per un breve periodo. L'infermiere nel suo agire all'interno delle commissioni di vigilanza dovrà quindi portare la sua specifica deontologia su cui il Collegio di Grosseto ha titolo di accertamento.

Abbiamo Chiesto a Vania Novi di illustrarci in cosa consiste questa nuova check list di verifica.

È stata condotta una ricerca per individuare i requisiti fondamentali della qualità dell'assistenza nelle RSA e l'individuazione delle aree di maggiore criticità che possono far dubitare della qualità dell'assistenza erogata .

La ricerca ha evidenziato che la la qualità dell’assistenza nelle RSA (Nursing home, Long term ) può essere analizzata da diversi punti di vista:aspetti strutturali,:aspetti clinico-assistenziali e di processo,esiti clinici.

La Check List Infermieristica è stata strutturata in due parti,una prima parte dedicata ad informazioni relative alla Struttura (numero di posti letto,numero di ospiti auto sufficienti e non autosufficienti) parametri quantitativi e qualitativi del personale infermieristico e di base (OSS AAB) presenti negli organici e facilmente reperibili dalla documentazione (schema di servizio mensile, orario giornaliero,qualifiche) per la verifica del rispetto dei parametri regionali. Controllo del possesso del titolo di studio abilitante alla professione e iscrizione all'Albo,accertamento della formazione fatta e certificazione ECM. È stato ritenuto importante e significativo per il controllo della qualità assistenziale erogata, inserire tra gli item di questa parte anche la verifica della presenza di un coordinamento infermieristico.

La seconda parte è riferita invece al monitoraggio dei flussi informativi relativamente alla documentazione si analizza la presenza, l'utilizzo e la completezza della documentazione infermieristica,la presenza e l'utilizzo di una documentazione sociosanitaria integrata. In particolare gli indicatori sono indirizzati a verificare la corretta modalità di trasmissione e documentazione delle informazioni sugli ospiti da un turno all'altro, alla corretta tracciabilità delle prescrizioni e somministrazioni terapeutiche ( presenza di STU).

All'effettiva applicazione delle raccomandazioni nel processo assistenziale della pianificazione e valutazione degli interventi infermieristici, opportunamente documentati sopratutto per la aree assistenziali ritenute a maggior rischio:

  • Area dell'Alimentazione: valutazione dello stato nutrizionale, variazioni di peso impreviste, qualità della dieta, valutazione degli stati di malnutrizione, disidratazione e monitoraggio della idratazione, presenza di ospiti in Nutrizione Artificiale (SNG,PEG,PICC,CVC)

  • Area Igiene: presenza di protocolli e valutazione della soddisfazione dell'igiene degli ospiti

  • Area Eliminazione :presenza e applicazione di protocollo per il monitoraggio del soddisfacimento del bisogno di eliminazione , protocolli e utilizzo del trattamento dell’incontinenza urinaria,

  • Area Farmaci :corretta tenuta dei farmaci e controllo scadenze,corretta tenuta e conservazione presidi medici e chirurgici,tenuta e controllo materiale per la gestione delle emergenze

  • Rischio Cadute: valutazione del livello di rischio e dell’incidenza delle cadute; valutazione del rischio associato ad ambienti e presidi ; presenza e applicazione di protocollo per la prevenzione del rischio cadute,Scale utilizzate.

  • Contenzione: Sappiamo che questo è un tema molto dibattuto e che molte società scientifiche e figure istituzionali si stanno giustamente muovendo per andare verso strutture “contention free”. Tuttavia allo stato attuale delle cose non possiamo ignorare che la contenzione sia elemento potenzialmente molto presente soprattutto in strutture come le RSA. Per questo è importante cominciare a mappare il fenomeno. In questa sezione abbiamo quindi inserito Valutazione delle motivazioni e dei mezzi di contenzione, rispetto delle indicazioni poste, documentazione attestante il monitoraggio e la costante valutazione e rivalutazione.

  • Gestione Dolore : presenza e applicazione di protocollo sulla valutazione del dolore,

    Scala di valutazione utilizzata,documentazione degli interventi per ridurre al massimo gli episodi di dolore moderato o severo .

  • Lesione da Pressione: prevalenza totale, prevalenza per stadi, prevenzione e gestione delle Ld P,presenza e applicazione di protocollo per la prevenzione delle lesioni da pressione. Scala di valutazione utilizzata,documentazione degli interventi infermieristici per la prevenzione e gestione delle LdP

  • Infezioni associate all’assistenza: infezioni associate a cateteri urinari,protocolli di trattamento dell’incontinenza urinaria,utilizzo di sistemi di CV a circuito chiuso protocollo e corretta applicazione per la gestione del catetere vescicale.

Nella parte finale della check list è presente una sintesi delle particolari condizioni clinico assistenziali : presenza e numero di ospiti con lesioni cutanee,Cateterismo vescicale a permanenza , PEG, SNG, CVC / PIC,Ventilazione artificiale, Tracheostomie,Disturbi cognitivi Dispositivi di contenzione.

Siamo consapevoli che questo lavoro è solo l'inizio di un percorso,la partecipazione infermieristica nelle Commissioni Multidisciplinari ha comunque costituito un'opportunità di crescita, di confronto e riflessione professionale rivolta verso questa fascia sempre più ampia di popolazione una che per età,condizioni sociali ,fisiche si trova ad essere particolarmente vulnerabile e necessita di particolari attenzioni che sicuramente vanno oltre la semplice applicazione di un protocollo tecnico, occorre sensibilizzare gli operatori perché agiscano oltre che con professionalità anche con dolcezza tatto e rispetto, affinché non vivano la qualità assistenziale come una minaccia ma come un obiettivo”

Ringraziamo la collega e i colleghi che hanno lavorato e intervengono nelle commissioni di vigilanza. Noi ci mettiamo a disposizione come già abbiamo fatto durante questo percorso per collaborare e supportare dal punto di vista deontologico e professionale questo delicato frangente socio sanitario, sperando in una sempre più fattiva collaborazione con l'Azienda al fine di individuare strategie sinergiche per quanto di competenza. Ai colleghi che lavorano in RSA chiediamo di continuare a contattarci per avere ulteriori elementi di azione. 

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