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rispetta chi ti aiutaGli operatori sanitari meritano rispetto e fiducia e lo dimostrano anche i recenti fatti di cronaca sulle presunte truffe su cui sta indagando la Magistratura, per questo la Giornata nazionale contro la violenza sugli operatori sanitari non è solo una formalità, ma una data che merita di essere celebrata.

L’inchiesta, per la quale ricordiamo siamo a disposizione degli inquirenti, è partita da una segnalazione interna di una collega e questo dimostra che la maggior parte degli operatori sanitari lavora con serietà e nel rispetto dell’etica, della deontologia e delle norme.

A questo si aggiungono i numeri dell’Inail che fotografano un fenomeno spesso sommerso: Solo lo scorso anno sono stati registrati 5mila casi di violenza ai danni di operatori sanitari, con una media quindi, di 13/14, aggressioni al giorno. Il 46% di queste aggressioni è verso gli infermieri, quindi una su due, e nel 70% dei casi, sono stati compiuti verso operatori donne.

Numeri che sono solo una parte del totale, ma dimostrano quanto sia importante promuovere azioni di contrasto alla violenza. Sono molti i sanitari che non denunciano le aggressioni, perché le considerano un aspetto normale del proprio lavoro, ma così non è e questo causa un danno all'intera comunità perché un professionista aggredito o in costante tensione rischia di non approcciarsi più con serenità alla cura e all'assistenza, determinando un danno per tutta la collettività.

Ecco perché, oltre alla tutela di legge, che dal 2020, in caso di aggressione equipara gli operatori sanitari ai pubblici ufficiali, inasprendo le pene e stabilendo la procedibilità di ufficio, è importante promuovere una nuova cultura del rispetto: Anche attraverso  gesti simbolici e formali, come quello fatto da Coldiretti Grosseto oggi o come l’adesione di Opi a Grosseto Città Gentile.