In questi giorni leggiamo di una presunta decisione in area Nord Ovestdi inserire al posto degli infermieri dei tecnici a processare le chiamate in centrale operativa nel periodo estivo .Là dove confermata la scelta è in contrasto con norme nazionali (DPR 27 Marzo 1992 - La centrale, operativa 24 ore su 24, si avvale di personale infermieristico adeguatamente formato al quale è affidata la responsabilità operativa) e diposizioni Regionali (12/01/2015, delibera 7 allegato 1, la quale precisa che il processo di lavoro all’interno della centrale operativa 118 è da ritenersi di esclusiva competenza sanitaria) per le quali si palesa l'abuso di professione infermieristica. Il Collegio IPASVI di Firenze ha supportato a mezzo stampa la vicenda, rigirata anche dalla Federazione Nazionale (http://www.ipasvi.it/attualita/ipasvi-firenze-il-118-deve-essere-gestito-da-professionisti-sanitari-id1869.htm).
Ebbene la più grande dimostrazione di forza, se le norme non bastano, ce l'abbiamo sotto gli occhi quotidianamente. Nel giro di tre giorni sui media troviamo due notizie:
ANCONA: Bimbo salvato dal soffocamento, infermiere guida al telefono
http://www.corriereadriatico.it/ancona/ancona_bimbo_rischia_soffocare_infermiere_118_salva_telefono-1898449.html
AREZZO: Infermiere al telefono guida padre in un parto precipitoso
http://corrierediarezzo.corr.it/news/home/229822/partorisce-in-auto--infermiere-del-118-guida-il-babbo-per-telefono.html
Le notizie di buona sanità seguono percorsi strani. In genere non sono esaltate se non particolarmente impattanti emotivamente e sono quindi molto rare, ma noi sappiamo che ogni giorno l'infermiere in centrale operativa del 118 pone elementi di straordinaria quotidianità professionale, non sostituibile e non rimpiazzabile. Questi sono i fatti che portiamo come evidenza. Che dove le parole scritte, pur se normativa, non trovano breccia nei cittadini per far capire il rischio a cui sono esposti per decisioni organizzative, siano gli elementi di un normale giorno di lavoro a parlare.